Per quanto il nome e l’aspetto facciano pensare in tutto e per tutto alle comuni patate in realtà si differenziano notevolmente, sia per il sapore (una tale dolcezza da giostrare a nostro favore nei piatti salati e da sfruttare per i piatti dolci) sia per le caratteristiche nutrizionali.
Intanto le patate dolci non fanno parte della famiglia delle solanacee (patate, peperoni, pomodori, melanzane) quindi a parte il nome non hanno nulla a che vedere con la patata comune. E’ ricca di fibre e amidi “buoni” se paragonati a quelli della patata (infatti ha anche un indice glicemico molto più basso), un basso contenuto di grassi e un alto contenuto di minerali. La buccia si è visto che ha proprietà di ridurre le glicemia e il colesterolo. In Giappone l’estratto della buccia viene usato per curare il diabete, l’ipertensione e l’anemia!
Insomma non resta che introdurla nella nostra cucina… Con i giusti accorgimenti diventa un ingrediente con cui creare anche sfumature nuove per i nostri piatti salati..
Ingredienti
4 patate dolci
1 cipolla
1 porro
2 carota
1 spicchio di aglio
Olio evo
Za’atar (in mancanza sostituire con un mix di semi di sesamo tostati, timo, origano e sale)
Procedimento
In una pentola mettere versare qualche cucchiaio di olio evo e aggiungere l’aglio, la cipolla tritata, il porro e la carota tritata e far cuocere alcuni minuti a fuoco basso. Aggiungere acqua se necessario. Aggiungere quindi le patate tagliate a cubetti e e versare acqua o brodo vegetale fino a ricoprire. Far cuocere con coperchio per 20 minuti circa.
Scaldare un paio di cucchiai di olio evo e versarli sopra la miscela di za’tar quindi lasciarlo riposare per circa un ora.
Frullare la vellutata in modo da ottenere un composto liscio e servire nei piatti aggiungendo un cucchiaino di za’tar con olio a condire.
Lascia un Commento
Vuoi partecipare alla discussione?Fornisci il tuo contributo!