Se in molti post e ricette vi ho parlato di grani antichi, adesso vi racconto della scoperta fatta la scorsa primavera quando durante una conferenza ho ascoltato per la prima volta il prof. Ceccarelli e la sua storia con le popolazioni di grani evolutivi.
Il prof. Ceccarelli, ricercatore genetista, è soprattutto una persona che si stanca mai di parlare di grani, come un innamorato che non si stanca mai di narrare le bellezze della sua amata! E’ sempre ispirante incontrare persone che amano profondamente ciò che fanno.
Ceccarelli ha passato la maggior parte della sua carriera a studiare le varietà di grani soprattutto tra Siria, Iran e India. Così ha scoperto che in alcune aree, dove venivano coltivate da millenni in maniera artigianale miscele di grani, i campi erano estremamente produttive anche senza uso di pesticidi e concimi, più delle monoculture.
Ecco cosa accadeva. Niente “monocultura” così largamente diffusa oggi, nel campo del povero contadino invece crescevano diversi tipi di spighe di grano, più basse e più alte, più dure o più tenere, e tutte coesistevano nello stesso campo. Prima del raccolto il contadino raccoglieva delle spighe per la semina successiva: sceglieva le spighe che gli sembravano più belle e delle piante più sane, le conservava e le seminava per l’anno successivo. E così via ogni anno.
In questo modo si creava nel campo di grano, una convivenza di grani con caratteristiche diverse tra loro (si chiama biodiversità), che rendeva le popolazioni nel loro insieme molto resistenti e non facilmente soggette a malattie, e questo anche grazie allo sviluppo di piante più forti grazie anche ad un apparato radicale più esteso (significa che la pianta ha più possibilità di cercare e acquisire nutrienti dal terreno!).
Anche l”uomo ha fatto la sua parte, in modo saggio, scegliendo manualmente ogni anno le spighe più belle da conservare per la semina. Queste popolazioni si chiamano evolutive proprio perchè il loro corredo genetico si evolve e cambia in conformità all’ambiente, adattandosi sempre meglio.
Le farine ottenute come sono? I sapori sono indescrivibili e sempre unici, perchè diverse da regione a regione. Il glutine contenuto non è solitamente debole, empiricamente si è osservato fra le popolazioni che ne facevano uso che le intolleranze al glutine, allergie e celiachia erano sconosciute. Si potrebbe dedurre quindi che siano più digeribili.
Altra bella notizia: questi semi, proprio perchè così soggetti a variazioni, non possono essere soggette a royalties e brevetti (vi ricordate il Kamuth?): ogni contadino è custode dei propri semi!
Dopo essere venuta a conoscenza di tutte queste notizie ero estasiata e non vedevo l’ora di trovare qualcuno che avesse deciso di coltivare questi grani..
Tra impegni vari non riuscii a mettermi subito alla ricerca… Ma i grani trovarono me prima che io trovassi loro!!
Un bel giorno mi arrivò in regalo un sacchetto con qualche kilo di farina sfusa: la persona che me le regalò mi disse che erano farine molto particolari e che chi le coltivava aveva particolare cura verso i suoi grani.. Mi sorse un dubbio: “Vuoi vedere che…”…
Così feci subito una ricerca: telefonai alla signora Lucia, la proprietaria dell’azienda da cui provenivano le farine e le chiesi se poteva dirmi qualcosa in più.
Lucia Ferraroni è una signora gentilissima e disponibile, piena di entusiasmo per i prodotti della terra. Lucia ha subito accolto la mia richiesta raccontandomi dei suoi campi, del piccolo Agribio-panificio che hanno creato a Reggio Emilia, della necessita di favorire questo tipo di agricoltura per ristabilire un pò di equilibrio nell’ambiente.. Eh si, erano contadini che si erano dedicati alle popolazioni di grani evolutivi.
La telefonata fu breve ma nutriente, come lo sono le cose belle e fatte con amore!
Dopo una prima prova il cui risultato non mi convinceva (dovevo migliorare la lievitazione), questo è l’ultimo pane realizzato con la farina dell’azienda Ferraroni.
Saranno i grani, sarà la passione che ci mette chi lo coltiva, sarà stata l’emozione e la gioia di lavorare una farina così piena vita… ma super è dire poco! Forse il miglior pane di sempre!
Vuoi dei motivi per cercare e usare queste farine?
- Perchè potresti preparare il pane più buono della tua vita!!! =)
- Perchè se non sei abile con la panificazione sono ottimi anche i biscotti!! =)
- Perchè sono farine molto più equilibrate e ricche di nutrienti per noi e sostenibili per l’agricoltura.
- Perchè i piccoli contadini che producono queste farine lo fanno perchè amano la Terra!
- Perchè si tratta colture che “naturalmente” non hanno bisogno di pesticidi ed erbicidi.
Ingredienti
500 g di farina di grani evolutivi
200 g di padre rinfrescata con 50% di farine di grani evolutivi
acqua q.b (circa 220 ml)
5 g sale
Procedimento
Sono partita con una breve autolisi della sola farina con acqua tiepida.
Dopo 10 minuti ho aggiunto la madre e ho lavorato insieme per amalgamare.
Lasciato riposare altri 10 minuti, quindi ho aggiunto il sale e ho lavorato per circa 10 minuti.
Ho lasciato maturare per circa 5 ore a temperatura ambiente.
Cottura su pietra refrattaria a 220°C per 30 minuti e 180°C per altri 35 minuti circa.