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E’ da molto tempo che non riesco a dedicarmi al blog, un pò gli impegni che mi portano da altre parti un pò perchè quando penso a scrivere sul blog mi viene subito in mente il mio web master che mi ricorda che devo scrivere tenendo conto della SEO. Mi vengono i brividi quando questo accade e quindi riabbasso subito lo schermo del mio portatile e passo al successivo punto della to do list!
Quando iniziai a scrivere il mio blog l’obiettivo era la condivisione delle mie scoperte in cucina (e un pò nella vita!) ed è e rimane la cosa più divertente e il motivo per continuare a tenere un blog.

Quindi oggi ho deciso di non dare ascolto a quella vocina che parla di “targettizzazione topic” e “long tail keyword” ma a quella che vi racconterà della zuppa marocchina e di quanto sia confortante.
Questa ricetta ha una lunga lista di ingredienti, ma una buona parte sono spezie che danno alla zuppa le sue note particolari.
L’ho preparata l’ultima volta in occasione di uno show-cooking in provincia di Brescia, ospite della bottega di Andrea, un negozio di alimenti biologici molto grazioso e molto curato grazie al lavoro dei due giovani proprietari che credono profondamente nel progetto come mezzo per divulgare anche più consapevolezza alimentare e ambientale.

Questo tipo di zuppa è molto usata in inverno in Marocco e viene anche considerata una sorta di depurante del corpo (le lenticchie come tutti i legumi sono diuretiche). Il coriandolo è stato riconosciuto utili ai fini dei problemi intestinali: cattiva digestione, crampi intestinali, stipsi, gas intestinali. Inoltre sia nella medicina ayurvedica che nella medicina tradizionale del Medioriente viene utilizzato per le proprietà distensive e calmanti.

E’ una zuppa molto semplice e soprattutto è one-pot, cioè tutto in una pentola, quindi non sporcherai molto!

A proposito di legumi, lo sai che il 20 Marzo c’è un corso dedicato esclusivamente ai legumi in tutte le loro forme?!? Vai alle info QUI

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Ingredienti

  • 450 g circa di batata
  • 270 g circa di lenticchie verdi
  • 2 carote, 2 cipolle, 1 gambo abbondante di sedano
  • 4-5 spicchi di aglio
  • 1+ ½ cucchiaino di coriandolo, 1 cucchiaino di cumino, ½ cucchiaino di cannella,
  • ½ cucchiaino di curcuma, ½ cucchiaino di paprika affumicata (facoltativo)
  • 1 cucchiaino di curry dolce o poco più (per aggiustare il gusto), Noce moscata q.b.
  • 200 g circa di spinaci
  • Olio evo, sale, limone per servire

    Procedimento

    Lava le lenticchie bene e preferibilmente lasciale in ammollo prima dell’uso.

    Taglia le cipolle, carote, sedano, batata, peperone e l’aglio.

    Versa in una pentola a fondo pesante l’olio, quindi la cipolla con sedano, carote e le spezie ad eccezione della paprica affumicata e noce moscata. Fai insaporire quindi aggiungi le batate e le lenticchie. Ricopri con acqua bollente fino a ricoprire e aggiungi la noce moscata e se lo gradisci la paprika affumicata. Fai cuocere lentamente per circa 50 minuti. Aggiungi il sale aggiungi gli spinaci lavati e spezzettali e fai cuocere ancora 3 minuti.

    Servi con poco succo di limone.

    Moroccan soup

    ENGLISH VERSION

    It’s been a long time since I’ve been able to devote myself to blogging, partly due to commitments that take me elsewhere partly because when I think of writing on the blog my web master immediately comes to mind who reminds me that I have to write taking into account the SEO. I get chills when this happens and so I immediately lower the screen of my laptop and move on to the next item on the to do list!
    When I started writing my blog, the goal was to share my discoveries in the kitchen (and a little bit in life!) and it is and remains the funniest thing and the reason to keep blogging.

    So today I decided not to listen to that little voice that talks about “topic targeting” and “long tail keyword” but to the one that will tell you about Moroccan soup and how comforting it is.
    This recipe has a long list of ingredients, but a good portion are spices that give the soup its distinctive notes.
    I prepared it for the last time on the occasion of a show-cooking in the province of Brescia, as a guest of Andrea’s workshop, a very nice and well-kept organic food store thanks to the work of the two young owners who deeply believe in the project as a means to spread even more food and environmental awareness.

    This type of soup is widely used in winter in Morocco and is also considered a sort of body purifier (lentils, like all legumes, are diuretics). Coriander has been recognized as useful for intestinal problems: bad digestion, intestinal cramps, constipation, intestinal gas. Furthermore, it is used both in Ayurvedic medicine and in traditional Middle Eastern medicine for its relaxing and calming properties.

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    Ingredients

    450 g of sweet potato

    270 g of green lentils

    2 carrots, 2 onions, 1 large stalk of celery

    4-5 cloves of garlic

    1+ ½ teaspoon coriander, 1 teaspoon cumin, ½ teaspoon cinnamon,

    ½ teaspoon turmeric, ½ teaspoon smoked paprika (optional)

    1 teaspoon of sweet curry or a little more (to adjust the taste), nutmeg to taste

    About 200 g of spinach

    Evo oil, salt, lemon to serve

    Method

    Wash the lentils well and preferably let them soak before use.

    Cut the onions, carrots, celery, sweet potato, bell pepper and garlic.

    Pour the oil into a heavy-bottomed saucepan, then the onion with celery, carrots and spices except for the smoked paprika and nutmeg. Season then add the sweet potatoes and lentils. Cover with boiling water until covered and add the nutmeg and, if you like, the smoked paprika. Cook slowly for about 50 minutes. Add the salt, add the washed and chopped spinach and cook for another 3 minutes.

    Serve with a little lemon juice.

    Confesso: sono molto poco organizzata ultimamente, molto poco “social” e molto poco ferrata sulla comunicazione nell’era dei tik-tok, quindi procederò alla vecchia maniera, lancio la mia bottiglia con messaggio nell’oceano…Vi inserisco anche qui un estratto del calendario corsi a cui ho pensato fino a dicembre 2022.
    Gli ultimi due anni mi hanno un pò fatto perdere di vista la programmazione a lungo termine, quindi è stato a dir poco complicato riuscire a stilare un calendario che andasse oltre i due mesi..

    L’unica cosa a cui ho pensato mettendo in programma il nuovo calendario di eventi in presenza è stato che ce n’è bisogno!

    C’è bisogno di spazi gentili dove ritrovarsi in maniera serena;

    C’è bisogno di potersi esprimere dal vivo e riportare la nostra vita e eventi quotidiani fuori dallo schermo e dentro la realtà a contatto con le persone;

    C’è bisogno di reimparare a prendersi cura di se stessi e delle persone care attraverso il cibo, gli ingredienti e le scelte quotidiane;

    C’è bisogno di ricette per la felicità, di cibo sano, rispettoso del pianeta e naturalmente buono;

    C’è bisogno di conoscere il mondo attraverso nuove ricette, di annusare, assaggiare, provare, cucinare..

    E questo cercherò di fare e proporre. Vi aspetto!

    SCROLL DOWN FOR THE ENGLISH VERSION

    Qualche giorno fà ho promesso sui social che avrei postato la mia ricetta a base vegetale per la Babka, un dolce lievitato che era diffuso tra gli ebrei che vivevano nell’Europa centrale: un dolce ricco, una pasta lievitata farcita con frutta secca, cannella, burro, cioccolato..
    La mia versione naturalmente è senza prodotti di origine animali, e ho provato a sintetizzare un dolce che fosse goloso grazie alla farcitura, ma ancora delicato e che ricorda il pane.

    Richiede lentezza, pazienza e attesa, per riservare grandi sorprese! Mi piacerebbe che lo sentisse perchè le foto non potranno mai rendere onore ai profumi, fraganza e gusto.. Ma vi lascio la mia ricetta così potrete provarci.

    Ho usato il mio lievito madre, compagno di tante scorribbande con il forno! E ho deciso di prepararmi una nocciolata al cioccolato fondente per farcirlo.

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    Andiamo adesso alla ricetta!

    Ingredienti

    300 g di farina di tipo 1

    65 g di lievito madre liquido

    40 g di zucchero mascobado

    35 g di olio di oliva (io 20 g di olio di oliva e 15 di olio di cocco)

    100 g di bevanda di soia

    100 g di acqua

    1 cucchiaino di sale

    Per il ripieno

    65 g di cioccolato fondente

    60 g di crema di nocciole

    40 g di zucchero mascobado

    Per spennellare la superfice: sciroppo di acero

    Procedimento

    Impasta la farina con il latte di soia e l’acqua e lascia riposare per 15 minuti circa. Aggiungi il lievito madre e impasta ancora e lascia riposare 10 minuti. Aggiungi per finire il sale, l’olio e lo zucchero e impasta bene tutti gli ingredienti in modo da avere un impasto omogeneo. Lavoralo per almeno 10 minuti.
    Lascia riposare l’impasto per circa 3 ore a temperatura ambiente coperto, poi sposta il tuo impasto in frigorifero e lascialo riposare per circa 14-18 ore.
    Prepara la farcitura facendo sciogliere il cioccolato a bagnomaria e una volta fuso aggiungere la crema di nocciole e lo zucchero mascobado, amalgama molto bene e tieni da parte.

    Quando è trascorso il tempo per il riposo stendi il tuo impasto in modo da ottenere un rettangolo di circa 25 cm x 20 cm e su di esso distribuisci la crema al cioccolato. Arrotola il tuo impasto cercando di non far fuoriuscire la farcitura e poi taglia per il lato lungo il cordone ottenuto, in modo che tu ottenga due capi da intrecciare. Disponi l’impasto delicatamente in una teglia che lo contenga e lascia lievitare altre 2-3 ore a temperatura ambiente, quindi inforna a 180°C. Io ho coperto l’impasto per i primi 25 minuti di cottura e poi ho scoperto e lasciato cuocere per altri 25 minuti circa. Cinque minuti prima di finire la cottura spennella la supefice con sciroppo di acero e poi lascia cuocere ancora 5 minuti prima di sfornare.

    ENGLISH VERSION

    A few days ago I promised on social media that I would post my plant-based recipe for Babka, a leavened dessert that was popular among Jews living in central Europe: a rich dessert, a leavened dough stuffed with dried fruit, cinnamon, butter, chocolate .. Of course, my version is without products of animal origin, and I tried to synthesize a dessert that was greedy thanks to the filling, but still delicate and reminiscent of bread.
    It requires slowness, patience and waiting, to reserve big surprises! I would like you to hear it because the photos will never honor the scents, fragrance and taste .. But I leave you my recipe so you can try it.

    I used my mother yeast, companion of many runs with the oven! And I decided to prepare a dark chocolate hazelnut to stuff it.

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    Let’s go to the recipe now!

    Ingredients
    300 g of type 1 flour
    65 g of liquid yeast
    40 g of mascobado sugar
    35 g of olive oil (I 20 g of olive oil and 15 of coconut oil)
    100 g of soy drink
    100 g of water
    1 teaspoon of salt

    For the stuffing
    65 g of dark chocolate
    60 g of hazelnut cream
    40 g of mascobado sugar

    To brush the surface: maple syrup

    Method
    Mix the flour with the soy milk and water and let it rest for about 15 minutes. Add the mother yeast and knead again and let it rest for 10 minutes. Finally add the salt, oil and sugar and mix all the ingredients well so as to have a homogeneous mixture. Work it for at least 10 minutes. Let the dough rest for about 3 hours at room temperature covered, then move your dough to the refrigerator and let it rest for about 14-18 hours.
    Prepare the filling by melting the chocolate in a bain-marie and once melted add the hazelnut cream and mascobado sugar, mix very well and keep aside.
    When the resting time has elapsed, roll out your dough so as to obtain a rectangle of about 25 cm x 20 cm and spread the chocolate cream on it. Roll up your dough trying not to let the filling come out and then cut for the side along the resulting cord, so that you get two ends to weave. Arrange the dough gently in a pan that contains it and let it rise another 2-3 hours at room temperature, then bake at 180 ° C. I covered the dough for the first 25 minutes of cooking and then I uncovered and left it to cook for about another 25 minutes. Five minutes before finishing cooking, brush the surface with maple syrup and then let it cook for another 5 minutes before taking it out of the oven.

    SCROLL DOWN FOR THE ENGLISH VERSION

    Fino a qualche tempo fa ero in fissa per tutte le superpalline energetiche a base di datteri e frutta secca
    Poi ho fatto una lunga pausa (ne avrò mangiate troppe?), e qualche mese fa ho deciso di recuperare le mie vecchie ricette a riguardo e complici le giornate fredde ho ricominciato ad apprezzare questi piccoli bite potentissimi per via dei loro ingredienti: datteri, uvetta, albicocche secche, noci, mandorle, cacao ecc. Ne ho preparati di diverso tipo: al cacao amaro, al limone, ai lamponi, cocco, nocciolate e al burro di arachidi.. Questa versione di bliss ball (un nome che adoro molto rispetto al classico energy ball!!!) al burro di arachidi devo dire che è quella che trovo più adatta come spezza fame pomeridiano. Per riprendere le energie in un pomeriggio lungo, impegnativo e freddo sono ideali, anche perchè le arachidi sono delle leguminose, quindi ricche in proteine oltre che grassi, per cui è un ottima combinazione per poter poi tenere duro qualche altra ora fino al momento di cena.

    INGREDIENTI SPECIALI

    Ci sono degli ingredienti che trovo “speciali”, perchè ricchi di peculiarità, ad alto valore nutrizione e allo stesso tempo golosi (soprattutto se combinati tra di loro):

    • I datteri vengono da sempre additati come una “superbomba calorica”, ma non vanno reclusi in questo box! Si tratta di un frutto zuccherino, ma estremamente ricco di minerali (magnesio, ferro, rame, zinco, calcio..) e di quasi tutti gli amminoacidi essenziali.
    • Le arachidi sono “il new black” dell’alimentazione: sottovalutate per moltissimo tempo, ultimamente le troviamo su qualsiasi scaffale di supermercato.. per fortuna, aggiungerei! Infatti le arachidi, se non sono addizionate con olii, zuccheri o eccesso di sale, sono uno snack eccezionale!
    • Il cacao amaro è considerato un cibo funzionale, cioè un cibo che è in grado da una parte di apportare nutrienti e dall’altra di sortire un effetto biologico positivo sul corpo, sopratturro sul muscolo cardiaco (ma attenzione, non si può dire esattamente lo stesso per il cioccolato bianco o al latte!!)
    • Lo sciroppo di acero, è apprezzato per il suo indice glicemico medio, è energizzante ma rimane sempre un dolcificante, quindi da usare con moderazione. Fai attenzione ai prodotti che si trovano in vendita, ormai è diventato comune chiamare sciroppo di acero anche degli sciroppi ipocalorici con aggiunta di aromi che richiamano lo sciroppo di acero ma non hanno nulla a che vedere. Leggi le etichette!

    QUANTO SI CONSERVANO?

    Una delle cose più fantastiche di queste balls, oltre al fatto che sono golose, è che con il tipo di ingredienti che le costituiscono possono essere conservate per moltissimo tempo: in frigorifero per almeno 2 settimane (se riuscite a trattenervi dal non finirle!). Potete conservarle anche a temperatura ambiente, ma in questo caso meglio consumarle entro qualche giorno (e non sarà un problema immagino!)

    La ricetta è:

    • Plant-based, vegan
    • Senza burro, uova, latticini
    • Senza zucchero
    • Paleo
    • Gluten free
    • semplice e veloce

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    Ingredienti

    100 g di arachidi (preferibilmente tostate)

    100 g di datteri denocciolati

    30 g di mandorle

    30 g di sciroppo di acero

    10 g di burro di cacao o olio di cocco

    1 cucchiaino di crema di mandorle

    pizzico di sale

    Copertura: 100 g di cioccolato fondente

    Procedimento

    Con un mixer molto potente frulla prima le arachidi e le mandorle fino a ridurle quasi ad una pasta (un burro di arachidi denso), puoi aiutarti aggiungendo il burro di cacao sciolto e la crema di mandorle. Aggiungi anche i datteri tritati grossolanamente e lo sciroppo di acero e amalgama tutto fino ad ottenere un impasto omogeneo e maneggiabile.

    Forma con quest’impasto delle palline che metti in frigorifero a raffreddare per circa un ora.

    Fai sciogliereil cioccolato fondente a bagno maria e tuffa le palline raffreddate all’interno per ricoprirle. Aggiungi a piacere della granella di arachidi.


    Until some time ago I was obsessed with all energy balls based on dates and dried fruit …
    Then I took a long break (will I have eaten too many?), and a few months ago I decided to recover my old recipes about it and thanks to the cold days I started to appreciate these little powerful bites because of their ingredients: dates, raisins , dried apricots, walnuts, almonds, cocoa etc. I have prepared different types: bitter cocoa, lemon, raspberry, coconut, hazelnut and peanut butter .. This version of bliss ball (a name that I really love compared to the classic energy ball !!!) with butter peanuts I must say that it is the one that I find most suitable as an afternoon hunger breaker. To regain energy in a long, demanding and cold afternoon, they are ideal, also because peanuts are leguminous plants, therefore rich in proteins as well as fats, so it is an excellent combination to then be able to hold on for a few more hours until dinner time.

    SPECIAL INGREDIENTS

    There are some ingredients that I find “special”, because they are rich in peculiarities, with a high nutritional value and at the same time greedy (especially if combined with each other):

    • Dates have always been referred to as a “caloric superbomb”, but they should not be enclosed in this box) It’s a sugary fruit, but ectremely rich in minerals (magnesium, iron, zinc, calcium..) and almost all essential amino acids.
    • Peanuts are “the new black” of food: undervalued for a very long time, lately we find them on any supermarket shelf.. luckily.. In fact, peanuts, if they are not added with oils, sugars or excess salt, are an exceptional snack!
    • Bitter cocoa is considered a functional food, that is a food able on one hand to provide nutrients and on the other hand to have a positive biological effect on the body, especially on the heart muscle (but be careful, we cannot say the same for white or milk chocolate!)
    • Maple syrup, appreciated for its average glicemyc index, is energezing but always remains a sweetener, therfore to be used in moderation. Pay attention to the products that are on sale, it has now become common to call maple syrop even low-calorie syrups made with aromas that recall maple syrup but have nothing to do with it. Read the labels!

    HOW LONG DO THEY KEEP?

    One of the most fantastic things about these balls, besides the fact that they are greedy, is that with the type of ingredients that make them up, they can be kept for a very long time: in the refrigerator for at least 2 weeks (if you can refrain from not finishing them!).
    You can also keep them at room temperature, but in this case it is better to consume them within a few days (and it won’t be a problem I guess!)

    This recipe is:

    • Plant-based
    • No sugar added
    • No sugar, no eggs, butter or ant animal derivates
    • gluten free (replacing flour with rice flour)
    • Paleo
    • quick and easy

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    Ingredients

    100 g of peanuts (preferably roasted)

    100 g of pitted dates

    30 g of almonds

    30 g of maple syrup

    10 g of cocoa butter or coconut oil

    1 teaspoon of almond cream

    pinch of salt

    Coverage: 100 g of dark chocolate

    Method

    With a very powerful mixer, first blend the peanuts and almonds until almost reduced to a paste (a thick peanut butter), you can help yourself by adding the melted cocoa butter and almond cream. Also add the coarsely chopped dates and maple syrup and mix everything until you get a smooth and manageable mixture.

    Shape this dough into balls that you put in the refrigerator to cool for about an hour.

    Melt the dark chocolate in a bain-marie and dip the cooled balls inside to cover them. Add chopped peanuts to taste.

    Ci sono giornate invernali in cui c’è bisogno di un pò più di colore, di calore e di semplicità nutriente. Così nasce questo risotto!
    In una giornata con poco voglia di cucinare ma con il desiderio di prendermi cura e dare anche un tocco di colore e bellezza senza troppo make-up…
    Ho usato un riso semintegrale, una giusta via di mezzo tra un riso integrale che poco farebbe ricordare il risotto, soprattutto senza l’uso di latticini o panne e grassi vegetali, e il riso bianco, un pò troppo impoverito della sua autentica natura di riso per i miei gusti.
    Per il colore ho pensato alla barbabieta, il suo colore che può avere diverse gradazioni e intensità mi sembra il più adatto a contrastare la grigia giornata.
    Un emulsione di limone, olio evo e capperi invece danno una sferzata vivace e fresca allo stesso tempo.
    Il risultato è stato soprendentemente delicato con gusto, nonostante la barbabietola possa dare avvolte da pensare per il suo gusto “ferroso”.
    Come al solito la mia ricetta è
    vegan
    lattosio free
    plant based e inoltre
    senza glutine con il bonus extra di essere veramente
    semplice!

    Passiamo alla ricetta, ma non dimenticarti che è uscito il mio libro di cucina naturale “ZenKitchen 108 ricette plant-based per una cucina naturale, sana e felice”. Sul libro trovi tante ricette a base vegetale per tutti i giorni, ma non solo: una solida base sui fondamenti della cucina naturale sana e tanti consigli e suggerimenti extra. Lo trovi su Ibs libri , su Feltrinelli e tanti altri siti di libri. Visita la pagina dedicata per saperne di più.

    Adesso alla ricetta di oggi!!!


    Ingredienti per due persone

    Risotto con barbabietola, capperi e limone

    160 g di riso semintegrale
    1 cipolla
    1 rapa piccola (100 g circa)
    2 cucchiai di brandy
    350 g di brodo vegetale
    1 cucchaio di capperi dissalati
    il succo di mezzo limone piccolo
    olio evo
    sale

    Procedimento

    Lava la rapa rossa molto bene e sbucciala.
    Trita la cipolla finemente. Fai lo stesso anche con la rapa rossa (se non riesci a tritarla finemente a coltello puoi usare un tritatutto).
    In un tegame abbastanza capiente versa 2-3 cucchiai di olio e fai rosolare insieme cipolla e barbabietola a fuoco basso per circa 3 minuti. Aggiungi il riso e fallo tostare leggermente. Aggiungi il brandy per bagnare il riso e fai evaporare sempre mescolando con un cucchiaio di legno.
    Aggiungi poco per volta il brodo sempre bollente e aggiusta di sale. Fai cuocere per circa 14 minuti a fuoco vivace mescolando di tanto in tanto.
    Prepara intanto un emulsione con il succo di limone e 2-3 cucchiai di olio evo, aggiungi anche i capperi tritati e mescola. Se ti piace puoi aggiungere anche qualche zest di limone all’emulsione.
    Servi il riso aggiungendo l’emulsione direttamente nel piatto sul risotto.

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    Hai dei buoni propositi per l’anno nuovo? Io si, e tra i vari quest’anno ho c’ho infilato diminuire la quantità di zuccheri che uso (sono sempre un inguaribile golosa!) e dedicarmi ancora di più alla creazione di ricette sugar free e sugarless. Nei buoni propositi ho messo anche la semplicità, e questo vale anche per le ricette!!!
    Ho pensato che un dolce sempre gradevole nelle sere d’inverno è un caldo crumble.
    Avevo delle bellissime pere biologiche sotto gli occhi e le ho prese al volo.
    Ho pensato “Niente farina oggi!” così scelto di usare dei fiocchi di avena che contrinuiscono a scaldare l’inverno.
    Mandorle, uvetta e un paio di cucchiai di amaretto e via alla preparazione del dolce!
    Il risultato è un dolce cui il croccante crumble contrasta le pere morbidissime.
    Usa delle pere mature per essere sicuro di non dover aggiungere dolcificanti extra.
    Questo dolce è:

    gluten free (ci sono i fiocchi di avena senza glutine)

    senza zucchero aggiunto

    senza lattosio

    vegan

    senza soia

    semplice e veloce

    Naturalmente, tante altre ricette con queste caratteristiche le trovi anche sul mio libro di cucina naturale “ZenKitchen: 108 ricette plant-based per una cucina sana e felice” che puoi acquistare on-line o richiedilo presso la tua libreria di fiducia

    Prima di passare alla ricetta semplicissima, un aggiornamento: da Gennaio in punta di piedi vorrei far ripartire i corsi di ZenKitchen!
    Con le dovute misure e sempre in sicurezza per tutti e nel rispetto delle norme, proveremo a tornare ad incontrarci in cucina.
    Le classi saranno sempre ridotte nel numero di partecipanti in modo da garantire a tutti serenità e sicurezza. Credo fermamente che l’obiettivo più grande in questo momento sia cooperare e diffondere un pò di serenità, e nel mio caso, anche divulgare più consapevolezza alimentare. Anche perchè ormai lo sappiamo tutti, il benessere passa anche dal cibo e scelte alimentari sane!

    Pere crumble senza zucchero

    Ingredienti per 4 piccole cocotte

    2 belle pere mature
    40 g di fiocchi di avena mignon (senza glutine per la versione gluten free)
    40 g di mandorle macinate a farina
    1 cucchiaio di olio di cocco
    2 cucchiai di uvetta
    2 cucchiai di amaretto di Saronno
    2 cucchiai di succo di mela (o acqua oppure succo di acero o malto se le pere non sono molto mature)

    Procedimento

    Sbuccia le pere e tagliale a cubetti e uniscile in una terrina all’uvetta e l’amaretto di Saranno e lascia marinare per 10-15 minuti.

    Nel frattempo mescola insieme i fiocchi di avena con la farina di mandorle e il succo di mela e l’olio di cocco e amalgama tutto insieme ottenendo un composto sabbioso e grossolano.

    Suddividi le pere in 4 piccole cocotte e aggiungi il crumble. Fai cuocere in forno statico a 160°C per 30 minuti circa o comunque fino a quando le pere non saranno morbide. Servile calde.

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    Bevande calde o pozioni magiche? Quando vuoi rallentare e rilassarti una bevanda calda è capace di darti conforto e relax.
    Ciò che bevi è importante quanto ciò che mangi. Alcune bevande sono adatte per reidratarci e magari supportare alcune funzioni fisiologiche (alcune tisane per esempio) altre bevande oltre a idratare sono anche nutrienti.
    Le bevande calde fanno parte di tutte le culture, si può scegliere fra tante ma bisogna anche destreggiarsi fra quelle troppo ricche di zuccheri o grassi. Quindi, è importante capire quali ci fanno veramente bene e quali sono più adatte per noi.

    CI SCALDANO

    Bere abitualmente bevande calde ci scalda…sembra l’ovvio ma non è esattamente così. E’ stato ipotizzato che l’uso di bevande calde aiuta il corpo ad adattarsi meglio alle temperature esterne. Paradossalmente, bere una bevanda calda prima di cominciare l’attività fisica aiuta il corpo ad attivare la traspirazione e quindi prepararlo al successivo ambiente caldo che si creerà.

    SONO SALUTARI

    Le bevande calde posso aiutare la digestione perchè favoriscono il rilassamento della muscolatura dello stomaco. Alcune bevande rilassanti per le pareti dello stomaco sono quelle a base di menta, zenzero, camomilla.
    Le bevande calde alleviano i sintomi influenzali: aggiungendo semplicemente del succo di limone in una tazza di acqua calda l’abbiamo arricchito di una bella quantità d vitamina C che supporta il sistema immunitario. Un pò di zenzero aiuta il fegato, mentre alcuni te verde, roobois, ibiscus sono antinfiammatori.

    SONO CALMANTI

    Solo prendersi il tempo di preparare una bevanda calda, versarla in tazza, aspettare che si raffreddi e quindi sorseggiarla, ti costringe a fermarti e passare da un ritmo frenetico ad una pausa. E’ un ottimo esercizio quando si soffre di fame nervosa prepare prima una tisana e sorseggiarla: nella maggior parte dei casi subentra la giusta calma che ti potrà dissuadere dal aggredire una fetta di torta. Ci sono molte tisane che sono naturalmente calmanti per i composti naturali che contengono. Anche nelle relazioni con gli altri, quando inviti un amica/o a bere una tisana stai creando un’ambiente diverso (più caldo?!?) rispetto a quando gli offri un caffè freddo!
    Hai visto anche il succo di mela caldo?

    TIPI DI BEVANDE CALDE

    Té, caffè e cioccolata calda? Non finisce qui, la varietà di bevande calde.

    GOLDEN MILK

    E’ molto più di una bevanda, è un elisir! Ha così tante proprietà che è difficile trovare persone a cui non sia adatta. Leggi di più qui.

    CIOCCOLATA CALDA

    La più amata! Ma il rischio, soprattutto se si usano dei preparati, è che sia ricca di zuccheri, addensanti e/o con latte. Prepara la migliora cioccolata calda di sempre usando un buon latte vegetale (mandorla per esempio), un ottimo cacao amaro e dolcificala con dei datteri (frullali nel latte vegetale). In questo modo sceglierai solo il meglio per te e avrai una buona bevanda energetica!

    TE E INFUSI

    Te verdi, bianchi e neri sono ricchi di antiossidanti e fitonutrienti, quindi sono delle ottime bevande, ma soprattutto se li bevi spesso, fai attenzione ai dolcificanti: evitali se puoi o riducine l’uso. Nell’ambito degli infusi esiste un panorama vastissimo, basta solo guardarsi intorno e cercare ciò che è più adatto alle proprie esigenze (esiste l’infuso giusto per ognuno di noi!).

    CAFFE

    La bevanda più diffusa ma anche controversa: il caffè ha molti pregi e difetti, quindi va scelto (e usato) secondo esigenze. Visto che la maggior parte di piantagioni di caffè sono in mano a multinazionali molto controverse sarebbe preferibile scegliere caffè del Fair Trade.

    E I BRODI?

    Cosa c’è di più rilassante e nutriente in inverno di un brodo caldo: sottovalutato o finito nel dimenticatoio, in realta un buon brodo caldo è un ottimo rimedio e molto più semplice da avere di quello che si crede: basta usare per esempio un pò di miso in acqua calda e si ottiene rapidamente una bevanda calda ottima per l’intestino.

    Non c’è che l’imbarazzo della scelta… c’è una bevanda calda per ognuno di noi dietro l’angolo!

    Trovi un capitolo chiamato Spezieria nel mio libro con tante bevande-rimedi caldi in tazza…

    Come?!? Non sai ancora del mio libro?!?
    Corri a vedere ZenKitchen 108 ricette plant-based per una cucina naturale, sana e felice QUI.

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    Questo piatto l’avevo conosciuto anni fa all’instituto macrobiotico del Portogallo: lo adoravo, ma non ho mai pensato di rifarlo fino a stamattina… forse, da buona italiana, per le mie resistenze verso la presenza del tofu in una lasagna?  😅
    Ma oggi, la sveglia in una mattinata fredda mi ha fatto cambiare idea e venir voglia di questo piatto: riscaldante, nutriente e allo stesso tempo delicato.

    Ho deciso di provare la ricetta di Marta Horta Varatojo dal libro porteghese “Cozinha da Marta”, aggiugendo alcune mie personali varianti e il risultato è stato…. Beh… è stato “mezza teglia spazzolata via da sola in 10 minuti”, e poi prontissima a riprendere il lavoro senza pesantezza e senza la voglia di dessert post lasagna! La naturale dolcezza della zucca ha reso questo piatto per me molto equilibrato anche se molto goloso: credo che diventerà il mio nuovo comfort food invernale! 😋

    La ricetta è molto semplice, e mi piace molto l’idea che sia anche una buona candidata per diventare un “piatto unico” per l’inverno.

    A proposito dei piatti unici, sai che nel mio libro “ZenKitchen, 108 ricette plant-based di cucina naturale sana e felice” (dalla prossima settimana i link su dove acquistarlo!) trovi tante ricette di piatti unici e non solo: nel libro c’è un inserto in cui, fra l’altro, ti suggerisco sia i piatti unici che le combinazioni di piatti per creare menù completi e equilibrati con le ricette che trovi all’interno del libro!

    Ma torniamo alla ricetta, questa lasagna è

    • semplice
    • plant-based
    • senza latticini
    • senza uova
    Lasagne di zucca e tofu affumicato

    Ingredienti (per 3 – 4 persone)

    • pasta di semola di grano duro
    • 500 g di zucca mondata
    • 1 carota
    • 1 cipolla grande
    • 2 spicchi di aglio
    • 2 panetti di tofu affumicato
    • erbe aromatiche a piacere
    • 120 ml circa panna vegetale
    • 100 ml di vino bianco
    • olio evo
    • tamari
    • sale

    Procedimento
    Pulisci la carota, la cipolla e l’aglio. Grattugia tutte le verdure a julienne, puoi usare anche il disco con fori medio-larghi di un robot tritatutto (io ho usato il mio Magimix ed è stato velocissimo).
    In un tegame ampio versa qualche cucchiaio di olio evo, poca acqua, il tamari per insaporire e tutte le verdure a julienne e falle stufare lentamente con coperchio per circa 25-30 minuti. Nel frattempo trita un pò di erbe aromatiche (io ho usato rosmarino, santoreggia e origano) e le aggiungi alle verdure insieme al sale. Aggiungi anche il vino bianco e continua la cottura. Le verdure saranno pronte quando saranno molto morbide (quasi a sfaldarsi): se anche rimane del liquido di cottura sul fondo tienilo per inumidire le lasagne.
    Taglia i panetti di tofu in orizzontale: io da ogni panetto ho ricavato 3-4 fette.
    Preparati ad assemblare la lasagna: spennella una pirofila con un pò di olio evo, fodera il fondo con il primo strato di pasta, ricopri completamente con le verdure stufate* (assicurati di aggiungere anche il loro sughetto) e aggiungi qualche cucchiaio di panna vegetale, quindi ricopri con altre sfoglie di pasta e così via fino a quando hai verdure disponibili. Termina con un ultimo strato di verdure su cui disponi le fette di tofu a ricoprire la lasagna, come un ultimo strato, e termina ricoprendo con un pò di panna vegetale e erbe aromatiche a piacere. Ricopri la pirofila con carta di alluminio e disponi in forno a 180°C per 30-40 minuti. Se vuoi che si gratini un pochino la superfice elimina la carta di alluminio 5 minuti prima di spegnere il forno.
    Servila tiepida e fatti scaldare dal suo sapore e nutrire dalla dolcezza della zucca.

    *L’umidità delle verdure è molto importante, perchè servirà anche ad inumidire la pasta e farla cuocere perfettamente. Nel caso in cui avessi ottenuto delle verdure troppo asciutte provvedi con l’aggiunta di qualche cucchiaio di brodo vegetale.

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    Il topinambur è un tubero la cui pianta è bellissima, cresce alta alta con un bellissimo fiore giallo. La sua origine è nel Nord America, ho scoperto che era coltivato dagli indiani nativi che lo coltivavano e usavano comunemente, quindi è da loro che ne abbiamo imparato indirettamente l’uso.
    Molti mi dicono di non usare il topinamebur perchè “è difficile da pulire”: in realtà non è da sbucciare, la sua pellicina esterna è edibile (non è una patata!) quindi basta lavarlo molto bene e munirsi di una spazzola per le verdure e diventa veramente semplice: va bene…è vero io inoltre chiedo quando vado a fare la spesa chiedo sempre a chi me li fornisce di scegliermi quelli un pò meno irregolari!!! =)

    Il topinambur ha un sapore che ricorda il carciofo ed è ricco di zuccheri, quindi un sapore dolciatro: il suo grande pregio è di contenere molta inulina, uno zucchero che ha una struttura complessa che non viene assimilato dall’intestino ma arriva fino al colon nutrendo il nostro microbiota (e non facendo aumentare drasticamente il picco glicemico). Arrivate nell’intestino i nostri batteri banchetterano con le fibre dell’inulina. Si è scoperta essere così preziosa perchè riesce a modulare la crescita del nostro microbiota in maniera molto positiva. Io ho provato anche a fermentarlo ed è ottimo!!!

    Quindi topinambur SI! Ha un sacco di pregi… ma dietro l’angolo si possono nascondere gonfiore e metorismo se non siamo abituati, quindi non esagerare se è la prima volta che provi i topinambur!

    Io non sono una grande appassionata di risotti .. ma amo sicuramente variare tanto, quindi capita anche il turno del risotto!
    Visto che è un periodo denso per l’uscita del mio libro (che sarà disponibile da Dicembre!!! Che bello finalmente si può dire!!! =) ) ho cucinato con il mio Cook Expert della Magimix per ridurre le operazioni e non dover essere impegnata a mescolare in cottura per ottenere un risotto morbido (tenendo conto che non uso burro, formaggio ecc. e il riso era semintegrale è fondamentale mescolare di tanto in tanto per aumentare la cremosità!). Il risultato è stato eccezionale!

    Con un tempo così uggioso come in questi giorni, quando è raro vedere qualche raggio di sole attraverso le nubi e la nebbia, un risotto che unisce topinambur, il profumo del timo e crema di nocciole rincuora e ristora!

    A seguire la ricetta semplice semplice, senza glutine, senza latticini, vegan e adatta a tutti!

    A dire il vero a furia di scrivere di topinambur mi è venuta voglia di provare a farne anche degli gnocchi… Che ne dici se fosse la prossima ricetta?

    Risotto con topinambur e crema di nocciole

    Ingredienti (per 3 persone)

    240 g riso semintegrale
    200 g topinambur
    1 scalogno
    500 ml circa di brodo vegetale
    3 cucchiai di olio evo
    50 ml circa di vino bianco
    1 cucchiaio di crema di nocciole (100%)
    q.b. timo
    q.b. sale

    Procedimento

    Lava il topinambur molto bene e spazzolalo con una spugna in fibra di cocco per eliminare le impurità e la terra.
    Taglia il topinambur a pezzetti e fallo sbollentare in acqua salata per circa 6-7 minuti. Trita i pezzi di topinambur sbollentati grossolanamente con un coltello e mettili da parte.
    Trita lo scalogno e. In un tegame versa l’olio e fai rosolare lo scalogno. Aggiungi il timo, il topinambur e successivamente il riso per farlo tostare leggermente. Aggiungi il vino bianco per bagnare il riso e fai evaporare sempre mescolando con un cucchiaio di legno.
    Aggiungi poco per volta il brodo sempre bollente e aggiusta di sale. Fai cuocere per circa 14 minuti a fuoco vivace mescolando di tanto in tando.
    A fine cottura aggiungi la crema di nocciole e servi subito.

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    In questi giorni pre-natalizi, alla ricerca di regali e dolcetti da condividere con gli amici i parenti questi fanno proprio al caso tuo!
    Si tratta di tartufini speciali perchè contengono solo 3 ingredienti tutti eccezionali:
    cioccolato fondante al 70%
    nocciole del piemonte leggermente tostate
    – ambrato e caramellato sciroppo di acero

    Io li preparo per molte ragioni:
    – si conservano per almeno una settimana, quindi sono ottimi come regalo di Natale;
    – sono deliziosi, quindi sono ottimi anche come momento dolce senza esagerare dopo una cena tra amici;
    – sono semplicissimi da preparare;
    – sono velocissimi da fare;
    – adatti a tutti… sono naturalmente senza latticini, senza burro, senza glutine.

    La verità è che questi tartufini sono nati da un errore, mia intenzione era preparare tutt’altro… ma a quanto ho capito l’errore è stato graditissimo a tutti! =)
    Il segreto della ricetta qual è?
    Il segreto è che bisogna usare:
    1) una cioccolata fondente di alta qualità!
    2) delle nocciole del piemonte straordinarie!
    Per la cioccolato ti invito a sceglierla controllando sempre gli ingredienti, l’ideale è che siano 3: pasta di cacao, burro di cacao e zucchero!
    Per le nocciole ho usato queste un provvidenziale e graditissimo regalo della cara Chiara: le produce un piccolo produttore del Piemonte e le ho trovate veramente ottime!
    Prima di passare alla ricetta piccolo aggiornamento sul calendario eventi: CI SONO QUASI!!! Tra poco saprete quando partirà il prossimo corso di cucina naturale base su principi macrobiotici, i corsi di dolci senza zucchero, quelli su pane con pasta madre e anche la NEW ENTRY sulle Fermentazioni… e altro ancora.
    STAY TUNED!!!
    Prima di andare alla ricetta dei Tartufini alla Gianduia ti ricordo che per restare aggiornata/o e non perdere le ultime news, ti puoi iscrivere alla NEWSLETTER.
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    Tartufini Gianduia… belli, buoni e semplici!

    Ingredienti

    100 g di cioccolato fondente al 70%
    100 g di nocciole leggermente tostate
    4 cucchiai di sciroppo di acero
    pizzico di sale

    Cacao amaro quanto basta per ricoprire i tartufini

    Procedimento
    Mettere le nocciole in un tritatutto potente fino a ridurle ad una pasta di nocciole cremosa.
    Nel frattempo sciogliere a bagnomaria il cioccolato fondente.
    In una terrina incorporare delicatamente al cioccolato fondente la pasta di nocciole, il sale e lo sciroppo di acero n modo da ottenere una pasta omogenea. Far raffreddare bene il composto in modo da poterlo lavorare, quindi formare i tartufini e passarli nel cacao amaro. Conservarli in frigorifero e tenerli a temperatura ambiente preferibilmente 30 minuti prima di servirli.