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Qualche giorno fà ho promesso sui social che avrei postato la mia ricetta a base vegetale per la Babka, un dolce lievitato che era diffuso tra gli ebrei che vivevano nell’Europa centrale: un dolce ricco, una pasta lievitata farcita con frutta secca, cannella, burro, cioccolato..
La mia versione naturalmente è senza prodotti di origine animali, e ho provato a sintetizzare un dolce che fosse goloso grazie alla farcitura, ma ancora delicato e che ricorda il pane.

Richiede lentezza, pazienza e attesa, per riservare grandi sorprese! Mi piacerebbe che lo sentisse perchè le foto non potranno mai rendere onore ai profumi, fraganza e gusto.. Ma vi lascio la mia ricetta così potrete provarci.

Ho usato il mio lievito madre, compagno di tante scorribbande con il forno! E ho deciso di prepararmi una nocciolata al cioccolato fondente per farcirlo.

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Andiamo adesso alla ricetta!

Ingredienti

300 g di farina di tipo 1

65 g di lievito madre liquido

40 g di zucchero mascobado

35 g di olio di oliva (io 20 g di olio di oliva e 15 di olio di cocco)

100 g di bevanda di soia

100 g di acqua

1 cucchiaino di sale

Per il ripieno

65 g di cioccolato fondente

60 g di crema di nocciole

40 g di zucchero mascobado

Per spennellare la superfice: sciroppo di acero

Procedimento

Impasta la farina con il latte di soia e l’acqua e lascia riposare per 15 minuti circa. Aggiungi il lievito madre e impasta ancora e lascia riposare 10 minuti. Aggiungi per finire il sale, l’olio e lo zucchero e impasta bene tutti gli ingredienti in modo da avere un impasto omogeneo. Lavoralo per almeno 10 minuti.
Lascia riposare l’impasto per circa 3 ore a temperatura ambiente coperto, poi sposta il tuo impasto in frigorifero e lascialo riposare per circa 14-18 ore.
Prepara la farcitura facendo sciogliere il cioccolato a bagnomaria e una volta fuso aggiungere la crema di nocciole e lo zucchero mascobado, amalgama molto bene e tieni da parte.

Quando è trascorso il tempo per il riposo stendi il tuo impasto in modo da ottenere un rettangolo di circa 25 cm x 20 cm e su di esso distribuisci la crema al cioccolato. Arrotola il tuo impasto cercando di non far fuoriuscire la farcitura e poi taglia per il lato lungo il cordone ottenuto, in modo che tu ottenga due capi da intrecciare. Disponi l’impasto delicatamente in una teglia che lo contenga e lascia lievitare altre 2-3 ore a temperatura ambiente, quindi inforna a 180°C. Io ho coperto l’impasto per i primi 25 minuti di cottura e poi ho scoperto e lasciato cuocere per altri 25 minuti circa. Cinque minuti prima di finire la cottura spennella la supefice con sciroppo di acero e poi lascia cuocere ancora 5 minuti prima di sfornare.

ENGLISH VERSION

A few days ago I promised on social media that I would post my plant-based recipe for Babka, a leavened dessert that was popular among Jews living in central Europe: a rich dessert, a leavened dough stuffed with dried fruit, cinnamon, butter, chocolate .. Of course, my version is without products of animal origin, and I tried to synthesize a dessert that was greedy thanks to the filling, but still delicate and reminiscent of bread.
It requires slowness, patience and waiting, to reserve big surprises! I would like you to hear it because the photos will never honor the scents, fragrance and taste .. But I leave you my recipe so you can try it.

I used my mother yeast, companion of many runs with the oven! And I decided to prepare a dark chocolate hazelnut to stuff it.

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Let’s go to the recipe now!

Ingredients
300 g of type 1 flour
65 g of liquid yeast
40 g of mascobado sugar
35 g of olive oil (I 20 g of olive oil and 15 of coconut oil)
100 g of soy drink
100 g of water
1 teaspoon of salt

For the stuffing
65 g of dark chocolate
60 g of hazelnut cream
40 g of mascobado sugar

To brush the surface: maple syrup

Method
Mix the flour with the soy milk and water and let it rest for about 15 minutes. Add the mother yeast and knead again and let it rest for 10 minutes. Finally add the salt, oil and sugar and mix all the ingredients well so as to have a homogeneous mixture. Work it for at least 10 minutes. Let the dough rest for about 3 hours at room temperature covered, then move your dough to the refrigerator and let it rest for about 14-18 hours.
Prepare the filling by melting the chocolate in a bain-marie and once melted add the hazelnut cream and mascobado sugar, mix very well and keep aside.
When the resting time has elapsed, roll out your dough so as to obtain a rectangle of about 25 cm x 20 cm and spread the chocolate cream on it. Roll up your dough trying not to let the filling come out and then cut for the side along the resulting cord, so that you get two ends to weave. Arrange the dough gently in a pan that contains it and let it rise another 2-3 hours at room temperature, then bake at 180 ° C. I covered the dough for the first 25 minutes of cooking and then I uncovered and left it to cook for about another 25 minutes. Five minutes before finishing cooking, brush the surface with maple syrup and then let it cook for another 5 minutes before taking it out of the oven.


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Avevo pubblicato la foto qualche tempo fa su IG ma non avevo avuto il tempo di scrivere post con la ricetta, ma eccomi qui.
E’ una ricetta molto semplice che non richiede grandi capacità, per dolcificare l’impasto ho usato una purea di mela che preparo e di solito conservo qualche giorno in frigorifero per preparare dei dolci (se non viene semplicemente mangiata a cucchiaiate prima).
Preparare una purea di mela (o composta) è un buon modo per prepararsi un dolcificante naturale a casa, che può essere utile come ripieno per crostate, dolcificante per biscotti, base per delle creme e naturalmente per preparare delle barrette come in questo caso. Ti spiego passo passo come ottenere una purea di mele e tutti i vantaggi nel mio libro di cucina naturale, quindi ti rimando lì se vuoi imparare a preparare la mia purea di mele.

Per le nostre barrette supersemplici hai bisogno di

  • cioccolato fondente
  • miglio soffiato (o altro cereale soffiato a scelta)
  • mandorle (o altra frutta secca)
  • la nostra purea di mele

Queste barrette sono

  • vegan
  • gluten free
  • senza zucchero aggiunto
  • senza cottura

Per la conservazione di queste barrette ti consiglio il frigorifero: conservandole in frigorifero puoi mantenerle fino ad un paio di settimane!

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Ingredienti (circa 8 barrette)

130 g di cioccolato fondente

160 g di purea di mele cotte

30 g di uvetta

40 g di mandorle

30 g di miglio soffiato

2 cucchiai di rhum

Pizzico di sale

Fave di tonka per aromatizzare

Procedimento

Sciogli il cioccolato fondente e lascia l’uvetta in ammollo con il rhum.

In una terrina versa il miglio soffiato, l’uvetta, le mandorle.
Mescola la purea di mela con il cioccolato fuso, aggiungi il sale e le fave di tonka grattugiate (se usate). Usa l’insieme di mela e cioccolata per incorporate gli altri ingredienti, quindi, dopo aver amalgamato tutto, versa in uno stampo in modo da ottenere un blocco (riquadro) dello spessore di almeno 1,5 cm.
Fai raffreddare tutto in frigorifero per alcune ore e poi taglia con un coltello il blocco in modo da ottenere delle barrette.

Conservale in frigorifero.


Some time ago I posted the picture on IG, but I didn’t have time to write posts with the recipe, but here I am.

It is a very simple recipe that does not require great skills; to sweeten the dough I used an apple puree that I prepare myself and usually keep it a few days in the fridge for making desserts (when it is not just eaten by the spoonful first).

Preparing an apple puree (or compote) is a good way for making a natural sweetener at home, which can be used as a filling for pies, sweetener for biscuits, base for puddings and of course for making bars, like in this case. I will explain step by step how to make an apple puree and all its benefits in my natural cookery book, so check it out if you wish to learn how to make my apple puree.

For our super simple bars you will need:

  • Dark chocolate
  • Puffed millet (or another puffed cereal of your choice
  • Almonds (or any other nuts)
  • Our apple pure

These bars are

  • vegan
  • gluten free
  • without added sugar
  • no cooking

I suggest storing these bars in the fridge: they will keep for up to a fortnight!

Ingredients (about 8 bars)

130 g dark chocolate

160 g apple pure

30 g raisins

40 g almonds

30 g puffed millet

2 Tbsp rhum

Pinch of salt

Tonka beans for flavour, grated (opt)./

Method

Melt the dark chocolate and soak the raisins in the rhum.

Add to a bowl the puffed millet, the raisins and the almonds. Mix the apple puree with the melted chocolate, add salt and the grated tonka beans (if using). Use the apple-chocolate mixture to incorporate the other ingredients then

Sono andata a trovare mia mamma e mentre sfogliava un settimanale appare una foto di torta cioccolato e pere e mia mamma sposta lo sguardo dalla rivista a me e mi dice “Ma la facciamo una anche noi?!?”
A casa di mia mamma non ci sono 12 tipi di farine e 8 tipi di dolcificanti naturali, nè latti vegetali o robot e attrezzature sofisticate, quindi con quello che c’era a disposizione mi sono organizzata per una ricetta veloce di torta pere e cioccolato. Beh c’erano per fortuna i due ingredienti fondamentali: pere e cioccolato fondente!

La ricetta a seguire è quindi molto semplice e adatta a tutti perchè non ci sono ingredienti sofisticati; le dosi sono con un “circa” davanti perchè la bilancia che ho usato credo che avesse un errore medio di circa 50 g!!! =)

Ad essere sincera ero contenta che non ci fossero bilance di precisione e tutto sia stato lasciato semplicemente agli ingredienti in dispensa: dopo gli ultimi mesi passati a ragionare, calcolare e riprovare ricette per avere dosi precise per le ricette del mio libro, è stato un sollievo non dover prestare troppa attenzione ai grammi!

Questa torta è:
senza burro
senza uova
leggera e veramente semplice
perfetta per colazione
vegan

Torta cioccolato e pere vegan

Ingredienti

180 g di farine mix (per me semola di grano duro e farina di grano tenero)
2-3 pere mature
80 g circa di zucchero di canna
100 g di cioccolato fondente
30 g di olio di oliva
1 cucchiaio di cacao amaro
1 cucchiaino di lievito abbondante
un pizzico di sale
q.b. acqua

Procedimento

Fai scaldare il forno a 180°C.
Metti l’olio e il cioccolato in un contenitore e fai sciogliere a bagnomaria.
Sbuccia le pere e tagliale a cubetti.
In una terrina setaccia le farine con il lievito, sale e cacao. Aggiungi circa 150-200 ml di acqua e il cioccolato sciolto con olio eamalgama tutto. Aggiungi le pere a pezzetti e se necessario aggiungi ancora un pò di acqua (dipende dall’assorbimento delle farine): il composto che dovrai ottenere deve essere come una crema non troppo liquida ma densa.
Versa l’impasto in una teglia da forno foderata con carta antiaderente e inforna per 30 minuti a 180°C.
Fai raffreddare e se ti piace… condividi il mio post! ;)

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Se hai dubbi o vorresti saperne per capire come trovare il “tuo” personale equilibrio a tavola contattami per le consulenze personalizzate oppure per un corso di cucina su misura per te!

Dopo averti spiegato nel precedente articolo come fare ad ottimizzare i tuoi dolci e renderli un pò più equilibrati, oggi passiamo ad una ricetta che mette in pratica un pò tutti i consigli precedenti:

  • è senza zucchero
  • dolcificata con la frutta
  • senza farinacei
  • gluten free
  • altamente proteica (grazie ai legumi)
  • a basso indice glicemico
  • senza latticini
  • vegan
  • semplicissima!!!

Ho deciso di usare i fagioli azuki in questa ricetta poichè sono ricchissimi di proprietà come vi ho spiegato qui e qui ma poco utilizzati: mi sembra un buon modo usarli per i dolci!

Questi brownie si prestano molto per una merenda energetico o per la colazione: sono molto nutrienti proprio grazie alla presenza dei fagioli e completi , quindi uno splendido modo per iniziare la giornata per chi ama il dolce a colazione. Provali e fammi sapere!

CONSIGLIO
Se puoi, prepararli la sera per consumarli la mattina dopo: almeno 8 ore di riposo fanno molto bene a questi brownie e il sapore ne guadagna enormemente.

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Ricordati che se vuoi approfondire l’argomento Pasticceria naturale e dolci sani puoi iscriverti ai prossimi corsi in calendario oppure farti il regalo di un corso personalizzato su misura per te che concorderemo insieme!

BROWNIE DI AZUKI AL CIOCCOLATO

Ingredienti

220 g di azuki lessati

120 g di datteri snocciolati

100 g di cioccolato fondente 60%

75 g di mandorle tritate a farina

40 g di cacao amaro

250 g di latte di avena o altro latte vegetale

2 cucchiai di olio di oliva

2 cucchiaini di lievito

Cannella a piacere

Pizzico di sale

Procedimento

Sciogliere il cioccolato fondente a bagnomaria.

E ora la parte più semplice: con un buon mixer frullare insieme prima i datteri con gli azuki, aggiungere le mandorle, il cacao e sale e continuare a frullare aggiungendo il latte vegetaleamalgamando tutto molto bene. A questo punto terminare aggiungendo anche il lievito, la cannella, l’olio e la cioccolata fusa e amalgamare. Il risultato deve essere omogeneo e cremoso.

Distribuire l’impasto in una teglia foderata di carta forno in maniera: volendo si possono aggiungere delle gocce di cioccolato, oppure nocciole tostate o mirtilli disidratati.

Fai cuocere in forno già caldo a 180°C per circa 20 minuti. Fai raffreddare e taglia in porzioni. Molto buono dal giorno dopo in poi.

Si può conservare in frigorifero per alcuni giorni.


Quando parlo di cioccolata calda con qualcuno di solito sembra che si stia parlando di un cibo taboo, una blasfemia, ambito da molti ma irraggiungibile dai più perchè “troppo”… Troppo cosa?
Troppo calorico?
Troppi zuccheri?
Troppo cioccolato?
In qualche caso perchè troppo cibo spazzatura dato che in alcuni preparati dentro c’è di tutto tranne il cioccolato!

Quando invece io parlo di cioccolata calda in tazza penso a diverse versioni, mille varianti golose e equilibrate, che si possano mangiare senza successivi sensi di colpa e per le quali sto sempre attenta che il risultato sia:

  • senza latticini
  • cioccolatoso
  • senza zuccheri raffinati
  • denso (la adoro così)
  • senza amido o con addensanti alternativi
  • goloso
  • equilibrato

Impossibile tutto questo?
No estremamente semplice!

Più buono della solita cioccolata in tazza?!?  Si decisamente si! =)

Adesso sto lavorando per mettere giù il mio nuovo calendario di corsi e eventi per il 2020, con nuovi corsi e collaborazioni, e avevo bisogno di una pausa tardo pomeridiana dolce così ho preparato questa versione di cioccolata calda scegliendo:

  • latte di mandorla che da la possibilità di avere una cioccolata in tazza con più corpo rispetto ad altri latti vegetali;
  • dolcificare con datteri (quindi niente zuccheri raffinati ma direttamente un frutto – sicuramente molto dolce – ma che apportano anche le sue fibre, minerali e vitamine)
  • farina di carrube come addensante anzichè amidi. La farina di carrube non viene ottenuta attraverso processi di raffinazione ma direttamente dalla macinazione delle polpa di carrube con le sue fibre e minerali (vengono eliminati solo i semi troppo duri e destinati ad altra lavorazione).

Il mio calendario corsi ed eventi sarà presto on-line, nell’attesa però puoi provare a preparare anche tu una super cioccolata calda in tazza!

Prima di andare alla ricetta della cioccola calda in tazza ti ricordo che per restare aggiornata/o e non perdere le ultime news, ti puoi iscrivere alla NEWSLETTER.
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Cioccolata calda in tazza

Ingredienti per una tazza

200 g di latte di mandorla (il mio preferito è questo )

15 g di cacao amaro

10 g di farina di carrube

2 datteri medjool

1 quadratino di cioccolato fondente (facoltativo)

Procedimento

Sciogliere la farina di carrube e il cacao nel latte di mandorle e portare ad ebollizione. Aggiungere anche i datteri a pezzetti. Far bollire per almeno 2 minuti mescolando, quindi spegnere e frullare in modo da omogenizzare i datteri. Aggiungere il quadratino di cioccolata fondente per un extra scioglievolezza!!

Assaporare lentamente con il cucchiaino!!!

Il miele di fichi o cotto di fichi è una ricetta calabrese: terra ricchi di alberi di fichi, così tanti da essere spesso abbandonati a se stessi, a volte per il lavoro faticoso di raccolta in alcuni casi perché considerato lavoro poco nobile, oppure perchè questi frutti vengono dimenticati!

Ogni volta che ho la possibilità di conoscere la storia di un prodotto dall’inizio alla fine ne sono felice e mi rendo conto che da quel momento in poi lo riesco ad apprezzare di più e essere più responsabile o consapevole riguardo al suo uso. Così accade per questa ricetta di miele di fichi: nei giorni più caldi di agosto i fichi raggiungono il massimo della maturazione in Calabria, tutti insieme improvvisamente gli alberi sono carichi di frutti dolcissimi: rimarranno disponibili pochi giorni e poi marciranno. Raccoglierli per mangiarli è un ottimo proposito.. ma con tutta la buona volontà bisogna farne altro oltre che crostate di frutta, macedonie e gelati! L’essiccazione è un ottimo metodo per conservare la frutta dolce abbondante in estate (basti pensare ad albicocche e prugne), quindi i fichi vengono essiccati anche in Calabria per farne varie preparazioni invernali(vedi questa) . E poi in alcune zone (troppo poche ormai) si prepara un vero e proprio nettare degli dei, il miele di fichi, ottenuto da una lunga cottura e filtrazione dei fichi. Richiede molta pazienza ed è speciale! Farlo con le proprie mani, dai fichi raccolti dagli alberi uno dopo l’altro (resistendo alla tentazione di mangiarne 1 su 2!) e dopo ore di cottura, lo rende magico.

..per cosa usarlo? Da dolcificante per un dessert a topping per lo yogurt, per rendere speciale una macedonia oppure per un insalata oppure come sostituto del miele.. per esempio pane integrale con noci e miele di fichi! Enjoy..

Ingredienti

Fichi ben maturi

Procedimento

Lava i fichi e tagliali in 4 parti mettendoli in una pentola con fondo pesante adatta ad una cottura lunga e lenta. Riempi la pentola con 2 dita di acqua e porta ad ebollizione. Fai cuocere a fuoco basso per circa 2 ore, fino a quando i fichi non si siano  completamente disfatti dalla cottura. A questo punto setaccia e filtra la preparazione con un panno a trama non troppo fitta in modo da poter strizzare e “mungere” il liquido dei fichi e separare la parte più fibrosa e metterla da parte. Con la parte più fibrosa io ho preparato una marmellata aggiungendogli un po’ di acqua e dolcificante.

Il liquido ottenuto dalla “mungitura” dei fichi è uno sciroppo che deve essere cotto nuovamente, quindi lo versi in un tegame largo con fondo pesante e lo cuoci ancora a fuoco basso: deve restringersi e addensare fino ad ottenere la consistenza di uno sciroppo molto denso/miele. I tempi di cottura variano molto dalla quantità e dal diametro della pentola, che influisce sull’evaporazione. A fine cottura versare il liquido bollente un in barattolo o bottiglietta precedentemente pulita e sterilizzata, chiudere ermeticamente. Da 2 kg di fichi si possono ottenere tra i 200 e 500 ml di miele di fichi, variabile in base alle caratteristiche dei fichi e la densità finale che si vuol ottenere.

Fra le ricette che dovrebbero essere patrimonio dell’umanità secondo me c’è quella del gelo di melone. Le sue origini sono in Sicilia, a Palermo, ed è una ricetta tipicamente estiva. E’ così semplice nella sua descrizione che potrebbe sembrare quasi banale il risultato. Potrebbe essere definito come una sorta di “budino di frutta”, ma è terribilmente riduttivo per un dolce che invece è così nobile al palato. L’ingrediente principe, la frutta, deve essere al giusto grado di maturazione, così che il risultato sarà un dolce delicato,profumato e leggermente cremoso che ammalia per la sua freschezza e toni di fruttati che non annoiano. Non solo, l’uso della frutta matura ci permette di diminuire la quantità di dolcificante da usare.
Gli accostamenti con la cannella, con granella di pistacchio oppure con delle riduzioni di vino dolce profumato non fanno altro che esaltare il tutto.

“Melone” a Palermo è il nome usato anche per l’anguria, quindi il gelo di melone è di solito un dolce a base di anguria: in questo caso invece la mia ricetta si rifà all’uso invece del melone tipo cantalupo.

Fondamentale sceglierlo maturo e profumato. Comunque potrebbe essere fatto anche con altra frutta.

Mi sono ispirata alla ricetta di Siciliani Creativi, rivisitandola secondo la mia preferenza: meno amido di mais e mantenere la fibra del melone e un tocco agrumato.

Ingredienti per 4-6 porzioni

500 g melone maturo già pulito

30 g amido di mais

2 cucchiai di marmellata di limoni

dolcificante a scelta q.b. (io nessuno grazie al grado di dolcezza della frutta)

Procedimento

Frulla il melone con l’amido di mais e la marmellata di limoni e fai cuocere a fuoco basso sempre mescolando fino a portare ad ebollizione e spegnere il fuoco. Mescolare e versare negli appositi contenitori o stampini.

Fai raffreddare per una notte, quindi sforma dallo stampo e a piacere spolvera di pistacchio oppure di cannella prima di servirlo.
Mettiti comodo/a e assapora ad occhi chiusi! Enjoy!

Mandorle Siciliane, una farina di mais di varietà antica della Lombardia e profumatissime scorze di limone Calabrese… ogni pezzo di questo dolce rustico è un pezzo d’Italia!

Ho deciso di provare una farina di mais di varietà spinato, punteggiata di scuro e non completamente dorata come siamo abituati per il mais: si chiama spinato questa varietà perchè è caratterizzata da avere degli uncini o piccoli rostri..insomma un mais armato! E’ una caratteristica delle varietà più antiche, quindi meno “addomesticate” e abituate a cavarsela in situazioni avverse ad essere munite da alcune naturali forme di difesa: in questo caso gli uncini servivano  a dissuadere gli uccelli.
Mi sono ispirata alla ricetta della sbrisolona mantovana, per stravolgerla: solo farina integrale, niente burro, niente uova, molto meno zucchero.

E i profumatissimi limoni e le mandorle siciliane fanno la differenza!

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Invece se volessi assaggiare dal #vivo, partecipa al prossimo #evento!

 

Ingredienti (diametro 20-22 cm)

100 g di farina di mais

100 g di farina integrale

100 g di mandorle

60 g di zucchero mascobado

60 g di olio di mais

40 g di acqua fredda

1 cucchiaino di succo di limone

1 limone

1/2 cucchiaino di lievito per dolci

pizzico di sale

Procedimento

Trita grossolanamente circa 40 g di mandorle e metti le altre da parte.

In una terrina unisci la farina di mais, la farina integrale, lo zucchero, le mandorle tritate e quelle intere, il lievito, il sale, la scorza di un limone e mescola insieme gli ingredienti con una frusta in modo da omogeneizzarli.

Emulsiona insieme l’acqua, l’olio e il succo di limone e aggiungili agli ingredienti secchi e amalgama velocemente e in modo grossolano disponendo l’impasto a pioggia sulla tortiera cercando di sbriciolarlo con le mani il più possibile: l’impasto non deve assolutamente essere compattato sul fondo.

Cuoci in forno statico preriscaldato a 180°C per 35 minuti circa.

Ancora qualche giorno di Inverno e poi la Primavera farà capolino, si sente già il cambiamento nell’aria…
Intanto in questi ultimi giorni di freddo mi dedico ancora all’uso di merende energetiche come questa quando ho anche voglia di cioccolato.
Si tratta di piccoli panetti di cioccolata e semi (in questo caso ho usato arachidi) che taglio a fettine e spalmo sul pane quando ho voglia di uno snack dolce: sono veloci da preparare, senza ulteriori zucchero aggiunti e soprattutto si conservano in frigorifero anche per un paio di mesi!!
Io ho preparato una versione con arachidi, che adoro e che sono molto più proteiche di mandorle o nocciole. Nulla vieta di preparare la propria versione con altri semi.
A disposizione un buon pane integrale e la merenda diventa veramente un occasione speciale!

Ecco la ricetta semplicissima!

Ingredienti
100 g di arachidi tostate
100 g di cioccolata fondente al 70%
2-3 cucchiai di olio di sesamo o mandorle (o altro olio di gusto a te gradito nei dolci)
vaniglia
pizzico di sale

Procedimento
Tritare finemente le arachidi servendosi di un tritatutto. Si ridurranno quasi a burro e si può finire di lavorarle aggiungendo l’olio.
Sciogliere a bagnomaria la cioccolata fondente e aggiungere quando si è fusa un pizzico di sale e la vaniglia.
Mescolare insieme il burro di arachidi ottenuto e la cioccolata, amalgamando molto bene ma delicatamente evitando di far raggrumare il cioccolato. A questo punto versare tutto in uno o più stampini di silicone (o a tua scelta) e far raffreddare a temperatura ambiente per un ora e poi spostare in frigorifero.
Conservare in frigorifero.

“Chai chai…chai chai” è un suono che risuona nelle strade trafficate di Madras oppure di fronte ai tempi di Madurai o alla stazione dei treni di Bangalore e sui treni diretti ovunque in India.. Il chai è una bevanda…anzi la bevanda in India! E’ un te speziato, anche se non proprio quello che intendiamo in Europa per “te”. Infatti il chai ha la caratteristica che non solo sia arricchito da spezie profumatissime (e benefiche!), ma che è a base di latte (oppure latte e acqua), di conseguenza più corposo di quello cui siamo abituati essere un te.
Se lo si assaggia per strada da uno dei tanti venditori ambulanti si potrebbe notare questo grande calderone profumato dove si porta ad ebollizione il latte insieme a spezie (cardamomo, cannella, zenzero, pepe nero, coriandolo, chiodi di garofano, anice stellato, noce moscata… a ognuno la sua miscela!) e un pò di te nero naturalmente.
Poche bevande sono così aromatiche, profumate, avvolgenti e accomodanti come il chai per me. Spesso in inverno il suo effetto diventa oltre balsamo per l’animo anche panacea per i raffreddamenti.. E si, perchè scegliendo bene le spezie da aggiungere si può sfruttare questa bevanda per prepararci anche un buon supporto per gli acciacchi di stagione: zenzero (ottimo per liberare le vie aeree), cannella (nella medicina cinese usata nei rimedi per combattere il freddo), chiodi di garofano e anice stellato (entrambi antibatterici)..  Ma naturalmente se la usate come rimedio per un raffreddore abbiate cura di non aggiungere zuccheri extra, basterà usare un latte vegetale (per sua natura più dolce) come ho indicato nella mia ricetta e magari una spolverata di cannella in più!

P.S. Una volta diventati pratici con il gusto del chai, nessuno vieta di usarlo in altre forme, come per esempio la mia crema per farcire delle frolle al gusto di masala chai.

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Ingredienti (2 tazze)
350-400 ml di latte di avena
1 cucchiaino di te nero darjeeling
1 bacca di cardamomo
4 fettine di zenzero fresco
3 chiodi di garofano
1 cucchiaino di cannella in polvere
1/3 di cucchiaino di semi di coriandolo
noce moscata
anice stellato in polvere

Procedimento
Versare il latte in un pentolino e aggiungere le fettine di zenzero fresco quindi fare sobbollire per alcuni minuti. Nel frattempo macinare il cardamomo, i chiodi di garofano, il coriandolo e poca noce moscata.
Aggiungere le spezie polverizzate e quelle già in polvere al latte che ha sobbollito per qualche minuto con lo zenzero e lasciare ancora un minuto, quindi aggiungere anche il te e spegnere lasciando riposare per almeno 3-4 minuti.
Filtrare e servire caldo.