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Se c’è una marmellata che adoro è quella di arance fatta bene.
Stamattina ho trovato delle bellissime arance biologiche di Sicilia, tra le spremute, e quelle messe a fermentare sono saltate fuori anche delle arance per una marmellata!
Più che marmellata la chiamo composta perchè la quantità di zuccheri è ridotta, questo comporta che una volta aperte vanno conservate in frigorifero e consumate solitamente entro una settimana.
Le COMPOSTE sono tutte le preparazioni di frutta e zucchero che hanno minimo il 65% di frutta (per arrivare al 100in alcuni casi!).
In questo caso ho usato il 20% di zucchero (zucchero di canna integrale) e l’80% di frutta.
Se cerchi altri esempi di composte prova a vedere la mia vecchia ricetta di composta di ananas alle spezie.

Per le spezie in questo caso non mi sapevo decidere, così ho optato per un roma diverso per ogni vasetto riempito (in totale 4), aggiungendo per ognuno bacca di vaniglia, anice stellato, cannella e fave di cacao. Le ho inserite nel barattolo riempito di composta che poi è stato sterilizzato (30 minuti) e poi rimarrà in dispensa qualche mese. Sicuramente può essere consumata prima ma con il passare del tempo le spezie impregneranno sempre di più la composta e il gusto sarà più completo.

Il segreto di una buona marmellata di arance è pelarle molto bene a vivo, cioè pelarle con coltello eliminando non solo la buccia esterna ma anche il più possibile le pellicine bianche che sono responsabili del caratteristico sapore amaro (cosa che ti costringe ad aggiungere grandi quantità di zucchero nella marmellata nei casi in cui non vengono pelati bene gli agrumi).

Passiamo alla ricetta, ma non dimenticarti che è uscito il mio libro di cucina naturale “ZenKitchen 108 ricette plant-based per una cucina naturale, sana e felice”. Sul libro trovi tante ricette a base vegetale per tutti i giorni, ma non solo: una solida base sui fondamenti della cucina naturale sana e tanti consigli e suggerimenti extra. Lo trovi su Ibs libri , su Feltrinelli e tanti altri siti di libri. Visita la pagina dedicata per saperne di più.

Composta di arance con spezie – vaniglia/ fave di cacao/ anice stellato/ cannella

Ingredienti

700 g di arance bio pelate a vivo
1 mela
170 G di zucchero di canna
80 g di buccia di arancia biologica
1/2 bacca di vaniglia
1 bacchetta di cannella
1 anice stellato
4-5 fave di cacao
Pizzico di sale

Procedimento

In una pentola a fondo pesante inserisci le tue arance pelate a vivo, tagliate a pezzi e assicurandoti che non ci siano semi.
Aggiungi anche lo zucchero e metti su fuoco basso e fai cuocere. Sbuccia la mela e tagliala a dadine e aggiungila alle arance.
Lava le bucce di arancia messe da parte: devono essere bucce senza la parte bianca (albedo) dell’arancia. Puoi ottenerle pelando le arance con un pelapatate!
Metti le bucce in un pentolino, ricoprile di acqua, porta ad ebollizione e fai bollire per 5 minuti, quindi drena le scorze di arancia, sciacquale, tagliale grossolanamente e aggiungile alle arance sul fuoco.
Fai cuocere in totale per circa 30 minuti, quindi frulla con un frullatore ad immersione tutto e controlla la consistenza con un cucchiaino. Non deve essere liquida.
Quando la composta è pronta togliala da fuoco e riempi 4 barattoli, inserendo in ognuno di essi:
1 anice stellato
1 bacchetta di cannella
1/2 bacca di vaniglia
4-5 fave di cacao pestate con mortaio

Chiudi i barattoli e mettili in una pentola ricoprendoli di acqua. Porta ad ebollizione l’acqua e falli bollire per 30 minuti. Fai raffreddare tutto.

Oggi scrivo di yogurt diversi dal solito: niente uso di latte vaccino, nè di soia, nemmeno il buonissimo latte di mandorla… Oggi uno “yogurt” di avena!
Premesso che lo yogurt per definizione è un latte fermentato da alcuni microrganismi, i cosiddetti “fermenti lattici”. I fermenti lattici con la loro attività degradano il lattosio contenuto nel latte, creano dei sottoprodotti acidi e fanno coagulare il latte e lo arricchiscono di enzimi: il risultato è lo yogurt.

Mi autoconcedo la licenza di usare il termine yogurt per questa preparazione di oggi a base di avena: si tratta di un alimento cremoso, compatto e leggermente acido per via dei fermenti presenti che può essere usato proprio come la yogurt!

Perchè provarlo?

Perchè è senza latte
Perchè è senza soia
Perchè è semplice
Perchè è estremamente nutriente (e saziante, da non sottovalutare per uno snack/merenda!)
Perchè è fermentato

Come si può preparare?
E’ semplicissimo e bastano due ingredienti: fiocchi di avena e un paio di cucchiai di un’altro yogurt da usare come starter!

Andiamo a prepararlo!

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Ingredienti

40 g di fiocchi di avena mignon (rolled oat)
160 g di acqua
2 cucchiai di yogurt starter* (oppure fermenti lattici)
Per guarnire: sciroppo di acero, granella di mandorle, cioccolata fondente, mirtilli..

Procedimento

In un contenitore unisci 120 g di acqua e i fiocchi di avena: lasciali in ammollo 10 minuti circa, si idrateranno e poi potrai frullarli con un frullatore ad immersione. Versa in un pentolino l’avena frullata e aggiungi la restante acqua quindi porta ad ebollizione per 1-2 minuti: il composta si addenserà leggermente.
Se vuoi aromatizzare lo yogurt alla vaniglia questo è il momento giusto per aggiungerla, altrimenti salta questo step.
Versa tutto in un barattolo di vetro, fai intiepidire e aggiungi lo starter prescelto: lascia ad incubare per 12-16 ore secondo i gusti.
Conserva in frigorifero e guarnisci come preferisci per servirlo: personalmente qui ho alternato strati di yogurt con sciroppo di acero, gocce di cioccolato fondente e granella di mandorle.

I suggerimenti di Jyoti
Ami le cheesecake?Perchè non provi a farne una con lo yogurt di avena?!?

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Durante questa estate mi sono convertita alle colazioni salate per motivazioni di gusto, ovviamente molto soggettive, e nutrizionali: una buona colazione salata (ben equilibrata naturalmente) crea minori sbalzi durante la mattinata e fornisce una buona dose di energia per la lunga mattinata che si ha davanti (ricordi il detto “colazione da re, pranzo da nobile e cena da povero”?!?). Se soffri di scarsa concentrazione la mattina, stanchezza, fame continua o anche supportare una tua dieta dimagrante, forse potresti considerare di provare ad usare ogni tanto delle colazioni salate!
All’inizio è più semplice iniziare con fette di pane e patè di olive oppure hummus, o magari della farinata di ceci avanzata dalla cena della sera precedente.. Pensa che fino alla seconda guerra mondiale la colazione tipo era per lo più fatta dagli avanzi della cena della sera prima!!!
Una volta preso il via ti puoi anche sbizzarrire (tempo permettendo) e con il caldo estivo io uso molto le insalate. Questa di oggi con il finocchio di mare o kritamo come lo chiamano in Grecia , ne ho raccolte un paio di manciate per rendere speciale la mia insalata! Il suo nome botanico è Crithmum maritimum ed è una pianta selvatica che cresce lungo le scogliere. Adora i climi secchi, la salsedine e le coste rocciose.. in questo mi assomiglia molto!!! =)  Ha una foglia carnosa ed estremamente aromatica, il fiore ricorda quello del finocchietto selvatico. Raccoglierla è semplice il periodo va soprattutto dalla primavera a settembre: si scelgono le foglie più tenere.
Come ogni pianta selvatica non va mai strappata completamente dal suolo e ne va sempre lasciato un pò perchè lei si possa riprodurre, altri animali/insetti possano usufruirne e tutti i membri del ciclo naturale stesso ne abbiano così vantaggio.

E’ ricca di vitamina C (ne facevano un grande uso i marinai nel passato che stavano per mesi e mesi in mare) e ha potere detox poichè migliora le capacità del fegato: sembra che già Ippocrate la suggerisse a tal proposito..

credits: https://frustratedgardener.com/2016/08/24/daily-flower-candy-crithmum-maritimum/

Può essere conservata in salamoia, dalla Grecia fino alle coste dell’Inghilterra viene preparata in questo modo. Per mangiarla subito invece consiglio di scottare le foglioline per 1 minuto e mezzo in acqua salata e poi usarla per un insalata, per una pasta aglio, olio e peperoncino più aromatica oppure una frittata o un insalata di patate..

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Ingredienti

1 cetriolo

1 carota

1 barbabietola piccola precedentemente lessata

2 manciate di finocchio di mare scottato (vedi sopra)

olive verdi

1/2 limone

1 spicchio di aglio

3-4 cucchiai di olio evo

sale

Procedimento

Emulsiona insieme il succo del limone con l’olio, sale e l’aglio schiacciato e fai riposare per almeno 30 minuti.

Prepara l’insalata tagliando le verdure e mescolandole insieme e condisci con l’emulsione dalla quale avrai eliminato l’aglio. Aggiungi le olive a piacere… e buona estate!!!

 

Il miele di fichi o cotto di fichi è una ricetta calabrese: terra ricchi di alberi di fichi, così tanti da essere spesso abbandonati a se stessi, a volte per il lavoro faticoso di raccolta in alcuni casi perché considerato lavoro poco nobile, oppure perchè questi frutti vengono dimenticati!

Ogni volta che ho la possibilità di conoscere la storia di un prodotto dall’inizio alla fine ne sono felice e mi rendo conto che da quel momento in poi lo riesco ad apprezzare di più e essere più responsabile o consapevole riguardo al suo uso. Così accade per questa ricetta di miele di fichi: nei giorni più caldi di agosto i fichi raggiungono il massimo della maturazione in Calabria, tutti insieme improvvisamente gli alberi sono carichi di frutti dolcissimi: rimarranno disponibili pochi giorni e poi marciranno. Raccoglierli per mangiarli è un ottimo proposito.. ma con tutta la buona volontà bisogna farne altro oltre che crostate di frutta, macedonie e gelati! L’essiccazione è un ottimo metodo per conservare la frutta dolce abbondante in estate (basti pensare ad albicocche e prugne), quindi i fichi vengono essiccati anche in Calabria per farne varie preparazioni invernali(vedi questa) . E poi in alcune zone (troppo poche ormai) si prepara un vero e proprio nettare degli dei, il miele di fichi, ottenuto da una lunga cottura e filtrazione dei fichi. Richiede molta pazienza ed è speciale! Farlo con le proprie mani, dai fichi raccolti dagli alberi uno dopo l’altro (resistendo alla tentazione di mangiarne 1 su 2!) e dopo ore di cottura, lo rende magico.

..per cosa usarlo? Da dolcificante per un dessert a topping per lo yogurt, per rendere speciale una macedonia oppure per un insalata oppure come sostituto del miele.. per esempio pane integrale con noci e miele di fichi! Enjoy..

Ingredienti

Fichi ben maturi

Procedimento

Lava i fichi e tagliali in 4 parti mettendoli in una pentola con fondo pesante adatta ad una cottura lunga e lenta. Riempi la pentola con 2 dita di acqua e porta ad ebollizione. Fai cuocere a fuoco basso per circa 2 ore, fino a quando i fichi non si siano  completamente disfatti dalla cottura. A questo punto setaccia e filtra la preparazione con un panno a trama non troppo fitta in modo da poter strizzare e “mungere” il liquido dei fichi e separare la parte più fibrosa e metterla da parte. Con la parte più fibrosa io ho preparato una marmellata aggiungendogli un po’ di acqua e dolcificante.

Il liquido ottenuto dalla “mungitura” dei fichi è uno sciroppo che deve essere cotto nuovamente, quindi lo versi in un tegame largo con fondo pesante e lo cuoci ancora a fuoco basso: deve restringersi e addensare fino ad ottenere la consistenza di uno sciroppo molto denso/miele. I tempi di cottura variano molto dalla quantità e dal diametro della pentola, che influisce sull’evaporazione. A fine cottura versare il liquido bollente un in barattolo o bottiglietta precedentemente pulita e sterilizzata, chiudere ermeticamente. Da 2 kg di fichi si possono ottenere tra i 200 e 500 ml di miele di fichi, variabile in base alle caratteristiche dei fichi e la densità finale che si vuol ottenere.

Mandorle Siciliane, una farina di mais di varietà antica della Lombardia e profumatissime scorze di limone Calabrese… ogni pezzo di questo dolce rustico è un pezzo d’Italia!

Ho deciso di provare una farina di mais di varietà spinato, punteggiata di scuro e non completamente dorata come siamo abituati per il mais: si chiama spinato questa varietà perchè è caratterizzata da avere degli uncini o piccoli rostri..insomma un mais armato! E’ una caratteristica delle varietà più antiche, quindi meno “addomesticate” e abituate a cavarsela in situazioni avverse ad essere munite da alcune naturali forme di difesa: in questo caso gli uncini servivano  a dissuadere gli uccelli.
Mi sono ispirata alla ricetta della sbrisolona mantovana, per stravolgerla: solo farina integrale, niente burro, niente uova, molto meno zucchero.

E i profumatissimi limoni e le mandorle siciliane fanno la differenza!

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Ingredienti (diametro 20-22 cm)

100 g di farina di mais

100 g di farina integrale

100 g di mandorle

60 g di zucchero mascobado

60 g di olio di mais

40 g di acqua fredda

1 cucchiaino di succo di limone

1 limone

1/2 cucchiaino di lievito per dolci

pizzico di sale

Procedimento

Trita grossolanamente circa 40 g di mandorle e metti le altre da parte.

In una terrina unisci la farina di mais, la farina integrale, lo zucchero, le mandorle tritate e quelle intere, il lievito, il sale, la scorza di un limone e mescola insieme gli ingredienti con una frusta in modo da omogeneizzarli.

Emulsiona insieme l’acqua, l’olio e il succo di limone e aggiungili agli ingredienti secchi e amalgama velocemente e in modo grossolano disponendo l’impasto a pioggia sulla tortiera cercando di sbriciolarlo con le mani il più possibile: l’impasto non deve assolutamente essere compattato sul fondo.

Cuoci in forno statico preriscaldato a 180°C per 35 minuti circa.

Preparare il pane è una specie di alchimia: niente di più suggestivo per me! Dai chicchi alla farina macinata di fresco per poi unire, impastare, saper aspettare, formare e infornare e ottenere infine il fragrante pane!
Ecco oggi ti lascio questa ricetta veramente semplice per preparare dei panini con cioccolato fondente: che dico a fare che son speciali a tutte le ore, dall’alba al tramonto?!?
Era una ricetta base imparata tempo fa dal mio maestro Davide Longoni, che io ho reinterpretato con ingredienti a base vegetale e farina integrale…praticamente diventata tutt’altro! Davide è un maestro e soprattutto appassionato amante del pane, se ti trovi a Milano un salto al suo panificio o al mercato del suffragio a sentire il suo pane lo consiglio vivamente!

 

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Ingredienti (per 6 paninetti circa)

250 g  di farina integrale setacciata

200 g di latte di riso o avena

2 cucchiai di malto di orzo

5 g di sale integrale

15 ml di olio evo

3 g di lievito di birra

100 g di cioccolato fondente tritato grossolanamente

Procedimento

Sciogliere il lievito nel latte di riso tiepido e aggiungerlo alla farina e impastare insieme.

Lasciar riposare per alcuni minuti quindi riprendere aggiungendo il malto e impastare ancora.

Aggiungere il sale e infine l’olio e impastare ancora fino ad ottenere impasto liscio.

Lasciare riposare e lievitare in ambiente tiepido per circa 6 ore o finchè non raddoppia.

Appiattire leggermente l’impasto quindi aggiungere sopra il cioccolato tritato quindi piegare l’impasto e continuare a ripiegare in modo da distribuire bene la cioccolata. Dividere in palline e pirlare quindi spennellare con il malto d’orzo per dargli un colore ambrato.

Far lievitare ancora 30-60 minuti e infornare a 220°C per 15 minuti circa, poi 25 minuti circa a 180°C.

Ancora qualche giorno di Inverno e poi la Primavera farà capolino, si sente già il cambiamento nell’aria…
Intanto in questi ultimi giorni di freddo mi dedico ancora all’uso di merende energetiche come questa quando ho anche voglia di cioccolato.
Si tratta di piccoli panetti di cioccolata e semi (in questo caso ho usato arachidi) che taglio a fettine e spalmo sul pane quando ho voglia di uno snack dolce: sono veloci da preparare, senza ulteriori zucchero aggiunti e soprattutto si conservano in frigorifero anche per un paio di mesi!!
Io ho preparato una versione con arachidi, che adoro e che sono molto più proteiche di mandorle o nocciole. Nulla vieta di preparare la propria versione con altri semi.
A disposizione un buon pane integrale e la merenda diventa veramente un occasione speciale!

Ecco la ricetta semplicissima!

Ingredienti
100 g di arachidi tostate
100 g di cioccolata fondente al 70%
2-3 cucchiai di olio di sesamo o mandorle (o altro olio di gusto a te gradito nei dolci)
vaniglia
pizzico di sale

Procedimento
Tritare finemente le arachidi servendosi di un tritatutto. Si ridurranno quasi a burro e si può finire di lavorarle aggiungendo l’olio.
Sciogliere a bagnomaria la cioccolata fondente e aggiungere quando si è fusa un pizzico di sale e la vaniglia.
Mescolare insieme il burro di arachidi ottenuto e la cioccolata, amalgamando molto bene ma delicatamente evitando di far raggrumare il cioccolato. A questo punto versare tutto in uno o più stampini di silicone (o a tua scelta) e far raffreddare a temperatura ambiente per un ora e poi spostare in frigorifero.
Conservare in frigorifero.

Ci sono alcune parole che sono magiche perchè appena vengono dette suscitano un moto di gioia e di meraviglia improvviso e innato… Tale è per me la parola “Pancake“!
Non si può dire che sia un cibo della mia tradizione, ma è come se lo fosse, probabilmente complici i fumetti con cui sono cresciuta in cui Paperino (che adoravo) aveva come suo pezzo forte in cucina i pancake con sciroppo d’acero!
I miei pancake ripercorrono quella via e poi hanno una virata verso una versione riaggiornata, più equilibrata per la nostra vita quotidiana, non esattamente a fumetti.
La ricetta nasce senza glutine e in più ho deciso di usare una lievitazione lenta diretta anzichè il lievito istantaneo. Nulla di complicato, non spaventatevi! Semplicemente c’è da aspettare un pò di più, ma si è ripagati da un gusto un pò più aromatico e da un prodotto fermentato e quindi più digeribile. Basterà preparare l’impasto la sera prima per il mattino dopo!

Munitevi di ingredienti e si comincia!

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Ingredienti:
100 g farina di grano saraceno
50 g farina di riso o miglio
75-90 g di acqua tiepida
0,8 g lievito di birra (per chi non fosse munito da bilancia da gioielliere usatene una quantità grande come un chicco di riso tondo!)
latte vegetale a scelta
sale, vaniglia
olio
Per farcire
Sciroppo di acero
Crema di mandorle (ho usato la Valdibella, è la mia preferita con le sue toni simili all’amaretto!)
Fantasia q.b.

Procedimento
Mescolare insieme le farine setacciandole, aggiungere l’acqua tiepida nella quale è stato sciolto il lievito. Mescolare con l’acqua le farine in modo da avere un composto omogeneo.
Lasciar riposare 1-2 ore a temperatura ambiente coperto, quindi mettere in frigorifero per 8 ore circa (tutta la notte).
La mattina dopo tirare fuori dal frigo, aggiungere un pizzico di sale, vaniglia in polvere e del latte vegetale tiepido: se si usa latte di riso o avena sarà molto gradevole, se si usano altri latti vegetali come soia o mandorle (non dolcificati) suggerisco di aggiungere un pò di dolcificante. Aggiungere latte quanto necessario per ottenere una pastella.
Lasciare riposare ancora 30-45 minuti.
Cuocere la pastella a cucchiaiate in una padella antiaderente usando poco olio all’occorrenza.
Infine servire i pancake spalmandoli con della crema alle mandorle e versandoci dello sciroppo di acero!

Quindi… enjoy!