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E’ da molto tempo che non riesco a dedicarmi al blog, un pò gli impegni che mi portano da altre parti un pò perchè quando penso a scrivere sul blog mi viene subito in mente il mio web master che mi ricorda che devo scrivere tenendo conto della SEO. Mi vengono i brividi quando questo accade e quindi riabbasso subito lo schermo del mio portatile e passo al successivo punto della to do list!
Quando iniziai a scrivere il mio blog l’obiettivo era la condivisione delle mie scoperte in cucina (e un pò nella vita!) ed è e rimane la cosa più divertente e il motivo per continuare a tenere un blog.

Quindi oggi ho deciso di non dare ascolto a quella vocina che parla di “targettizzazione topic” e “long tail keyword” ma a quella che vi racconterà della zuppa marocchina e di quanto sia confortante.
Questa ricetta ha una lunga lista di ingredienti, ma una buona parte sono spezie che danno alla zuppa le sue note particolari.
L’ho preparata l’ultima volta in occasione di uno show-cooking in provincia di Brescia, ospite della bottega di Andrea, un negozio di alimenti biologici molto grazioso e molto curato grazie al lavoro dei due giovani proprietari che credono profondamente nel progetto come mezzo per divulgare anche più consapevolezza alimentare e ambientale.

Questo tipo di zuppa è molto usata in inverno in Marocco e viene anche considerata una sorta di depurante del corpo (le lenticchie come tutti i legumi sono diuretiche). Il coriandolo è stato riconosciuto utili ai fini dei problemi intestinali: cattiva digestione, crampi intestinali, stipsi, gas intestinali. Inoltre sia nella medicina ayurvedica che nella medicina tradizionale del Medioriente viene utilizzato per le proprietà distensive e calmanti.

E’ una zuppa molto semplice e soprattutto è one-pot, cioè tutto in una pentola, quindi non sporcherai molto!

A proposito di legumi, lo sai che il 20 Marzo c’è un corso dedicato esclusivamente ai legumi in tutte le loro forme?!? Vai alle info QUI

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Ingredienti

  • 450 g circa di batata
  • 270 g circa di lenticchie verdi
  • 2 carote, 2 cipolle, 1 gambo abbondante di sedano
  • 4-5 spicchi di aglio
  • 1+ ½ cucchiaino di coriandolo, 1 cucchiaino di cumino, ½ cucchiaino di cannella,
  • ½ cucchiaino di curcuma, ½ cucchiaino di paprika affumicata (facoltativo)
  • 1 cucchiaino di curry dolce o poco più (per aggiustare il gusto), Noce moscata q.b.
  • 200 g circa di spinaci
  • Olio evo, sale, limone per servire

    Procedimento

    Lava le lenticchie bene e preferibilmente lasciale in ammollo prima dell’uso.

    Taglia le cipolle, carote, sedano, batata, peperone e l’aglio.

    Versa in una pentola a fondo pesante l’olio, quindi la cipolla con sedano, carote e le spezie ad eccezione della paprica affumicata e noce moscata. Fai insaporire quindi aggiungi le batate e le lenticchie. Ricopri con acqua bollente fino a ricoprire e aggiungi la noce moscata e se lo gradisci la paprika affumicata. Fai cuocere lentamente per circa 50 minuti. Aggiungi il sale aggiungi gli spinaci lavati e spezzettali e fai cuocere ancora 3 minuti.

    Servi con poco succo di limone.

    Moroccan soup

    ENGLISH VERSION

    It’s been a long time since I’ve been able to devote myself to blogging, partly due to commitments that take me elsewhere partly because when I think of writing on the blog my web master immediately comes to mind who reminds me that I have to write taking into account the SEO. I get chills when this happens and so I immediately lower the screen of my laptop and move on to the next item on the to do list!
    When I started writing my blog, the goal was to share my discoveries in the kitchen (and a little bit in life!) and it is and remains the funniest thing and the reason to keep blogging.

    So today I decided not to listen to that little voice that talks about “topic targeting” and “long tail keyword” but to the one that will tell you about Moroccan soup and how comforting it is.
    This recipe has a long list of ingredients, but a good portion are spices that give the soup its distinctive notes.
    I prepared it for the last time on the occasion of a show-cooking in the province of Brescia, as a guest of Andrea’s workshop, a very nice and well-kept organic food store thanks to the work of the two young owners who deeply believe in the project as a means to spread even more food and environmental awareness.

    This type of soup is widely used in winter in Morocco and is also considered a sort of body purifier (lentils, like all legumes, are diuretics). Coriander has been recognized as useful for intestinal problems: bad digestion, intestinal cramps, constipation, intestinal gas. Furthermore, it is used both in Ayurvedic medicine and in traditional Middle Eastern medicine for its relaxing and calming properties.

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    Ingredients

    450 g of sweet potato

    270 g of green lentils

    2 carrots, 2 onions, 1 large stalk of celery

    4-5 cloves of garlic

    1+ ½ teaspoon coriander, 1 teaspoon cumin, ½ teaspoon cinnamon,

    ½ teaspoon turmeric, ½ teaspoon smoked paprika (optional)

    1 teaspoon of sweet curry or a little more (to adjust the taste), nutmeg to taste

    About 200 g of spinach

    Evo oil, salt, lemon to serve

    Method

    Wash the lentils well and preferably let them soak before use.

    Cut the onions, carrots, celery, sweet potato, bell pepper and garlic.

    Pour the oil into a heavy-bottomed saucepan, then the onion with celery, carrots and spices except for the smoked paprika and nutmeg. Season then add the sweet potatoes and lentils. Cover with boiling water until covered and add the nutmeg and, if you like, the smoked paprika. Cook slowly for about 50 minutes. Add the salt, add the washed and chopped spinach and cook for another 3 minutes.

    Serve with a little lemon juice.

    Confesso: sono molto poco organizzata ultimamente, molto poco “social” e molto poco ferrata sulla comunicazione nell’era dei tik-tok, quindi procederò alla vecchia maniera, lancio la mia bottiglia con messaggio nell’oceano…Vi inserisco anche qui un estratto del calendario corsi a cui ho pensato fino a dicembre 2022.
    Gli ultimi due anni mi hanno un pò fatto perdere di vista la programmazione a lungo termine, quindi è stato a dir poco complicato riuscire a stilare un calendario che andasse oltre i due mesi..

    L’unica cosa a cui ho pensato mettendo in programma il nuovo calendario di eventi in presenza è stato che ce n’è bisogno!

    C’è bisogno di spazi gentili dove ritrovarsi in maniera serena;

    C’è bisogno di potersi esprimere dal vivo e riportare la nostra vita e eventi quotidiani fuori dallo schermo e dentro la realtà a contatto con le persone;

    C’è bisogno di reimparare a prendersi cura di se stessi e delle persone care attraverso il cibo, gli ingredienti e le scelte quotidiane;

    C’è bisogno di ricette per la felicità, di cibo sano, rispettoso del pianeta e naturalmente buono;

    C’è bisogno di conoscere il mondo attraverso nuove ricette, di annusare, assaggiare, provare, cucinare..

    E questo cercherò di fare e proporre. Vi aspetto!

    Hai dei buoni propositi per l’anno nuovo? Io si, e tra i vari quest’anno ho c’ho infilato diminuire la quantità di zuccheri che uso (sono sempre un inguaribile golosa!) e dedicarmi ancora di più alla creazione di ricette sugar free e sugarless. Nei buoni propositi ho messo anche la semplicità, e questo vale anche per le ricette!!!
    Ho pensato che un dolce sempre gradevole nelle sere d’inverno è un caldo crumble.
    Avevo delle bellissime pere biologiche sotto gli occhi e le ho prese al volo.
    Ho pensato “Niente farina oggi!” così scelto di usare dei fiocchi di avena che contrinuiscono a scaldare l’inverno.
    Mandorle, uvetta e un paio di cucchiai di amaretto e via alla preparazione del dolce!
    Il risultato è un dolce cui il croccante crumble contrasta le pere morbidissime.
    Usa delle pere mature per essere sicuro di non dover aggiungere dolcificanti extra.
    Questo dolce è:

    gluten free (ci sono i fiocchi di avena senza glutine)

    senza zucchero aggiunto

    senza lattosio

    vegan

    senza soia

    semplice e veloce

    Naturalmente, tante altre ricette con queste caratteristiche le trovi anche sul mio libro di cucina naturale “ZenKitchen: 108 ricette plant-based per una cucina sana e felice” che puoi acquistare on-line o richiedilo presso la tua libreria di fiducia

    Prima di passare alla ricetta semplicissima, un aggiornamento: da Gennaio in punta di piedi vorrei far ripartire i corsi di ZenKitchen!
    Con le dovute misure e sempre in sicurezza per tutti e nel rispetto delle norme, proveremo a tornare ad incontrarci in cucina.
    Le classi saranno sempre ridotte nel numero di partecipanti in modo da garantire a tutti serenità e sicurezza. Credo fermamente che l’obiettivo più grande in questo momento sia cooperare e diffondere un pò di serenità, e nel mio caso, anche divulgare più consapevolezza alimentare. Anche perchè ormai lo sappiamo tutti, il benessere passa anche dal cibo e scelte alimentari sane!

    Pere crumble senza zucchero

    Ingredienti per 4 piccole cocotte

    2 belle pere mature
    40 g di fiocchi di avena mignon (senza glutine per la versione gluten free)
    40 g di mandorle macinate a farina
    1 cucchiaio di olio di cocco
    2 cucchiai di uvetta
    2 cucchiai di amaretto di Saronno
    2 cucchiai di succo di mela (o acqua oppure succo di acero o malto se le pere non sono molto mature)

    Procedimento

    Sbuccia le pere e tagliale a cubetti e uniscile in una terrina all’uvetta e l’amaretto di Saranno e lascia marinare per 10-15 minuti.

    Nel frattempo mescola insieme i fiocchi di avena con la farina di mandorle e il succo di mela e l’olio di cocco e amalgama tutto insieme ottenendo un composto sabbioso e grossolano.

    Suddividi le pere in 4 piccole cocotte e aggiungi il crumble. Fai cuocere in forno statico a 160°C per 30 minuti circa o comunque fino a quando le pere non saranno morbide. Servile calde.

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    Bevande calde o pozioni magiche? Quando vuoi rallentare e rilassarti una bevanda calda è capace di darti conforto e relax.
    Ciò che bevi è importante quanto ciò che mangi. Alcune bevande sono adatte per reidratarci e magari supportare alcune funzioni fisiologiche (alcune tisane per esempio) altre bevande oltre a idratare sono anche nutrienti.
    Le bevande calde fanno parte di tutte le culture, si può scegliere fra tante ma bisogna anche destreggiarsi fra quelle troppo ricche di zuccheri o grassi. Quindi, è importante capire quali ci fanno veramente bene e quali sono più adatte per noi.

    CI SCALDANO

    Bere abitualmente bevande calde ci scalda…sembra l’ovvio ma non è esattamente così. E’ stato ipotizzato che l’uso di bevande calde aiuta il corpo ad adattarsi meglio alle temperature esterne. Paradossalmente, bere una bevanda calda prima di cominciare l’attività fisica aiuta il corpo ad attivare la traspirazione e quindi prepararlo al successivo ambiente caldo che si creerà.

    SONO SALUTARI

    Le bevande calde posso aiutare la digestione perchè favoriscono il rilassamento della muscolatura dello stomaco. Alcune bevande rilassanti per le pareti dello stomaco sono quelle a base di menta, zenzero, camomilla.
    Le bevande calde alleviano i sintomi influenzali: aggiungendo semplicemente del succo di limone in una tazza di acqua calda l’abbiamo arricchito di una bella quantità d vitamina C che supporta il sistema immunitario. Un pò di zenzero aiuta il fegato, mentre alcuni te verde, roobois, ibiscus sono antinfiammatori.

    SONO CALMANTI

    Solo prendersi il tempo di preparare una bevanda calda, versarla in tazza, aspettare che si raffreddi e quindi sorseggiarla, ti costringe a fermarti e passare da un ritmo frenetico ad una pausa. E’ un ottimo esercizio quando si soffre di fame nervosa prepare prima una tisana e sorseggiarla: nella maggior parte dei casi subentra la giusta calma che ti potrà dissuadere dal aggredire una fetta di torta. Ci sono molte tisane che sono naturalmente calmanti per i composti naturali che contengono. Anche nelle relazioni con gli altri, quando inviti un amica/o a bere una tisana stai creando un’ambiente diverso (più caldo?!?) rispetto a quando gli offri un caffè freddo!
    Hai visto anche il succo di mela caldo?

    TIPI DI BEVANDE CALDE

    Té, caffè e cioccolata calda? Non finisce qui, la varietà di bevande calde.

    GOLDEN MILK

    E’ molto più di una bevanda, è un elisir! Ha così tante proprietà che è difficile trovare persone a cui non sia adatta. Leggi di più qui.

    CIOCCOLATA CALDA

    La più amata! Ma il rischio, soprattutto se si usano dei preparati, è che sia ricca di zuccheri, addensanti e/o con latte. Prepara la migliora cioccolata calda di sempre usando un buon latte vegetale (mandorla per esempio), un ottimo cacao amaro e dolcificala con dei datteri (frullali nel latte vegetale). In questo modo sceglierai solo il meglio per te e avrai una buona bevanda energetica!

    TE E INFUSI

    Te verdi, bianchi e neri sono ricchi di antiossidanti e fitonutrienti, quindi sono delle ottime bevande, ma soprattutto se li bevi spesso, fai attenzione ai dolcificanti: evitali se puoi o riducine l’uso. Nell’ambito degli infusi esiste un panorama vastissimo, basta solo guardarsi intorno e cercare ciò che è più adatto alle proprie esigenze (esiste l’infuso giusto per ognuno di noi!).

    CAFFE

    La bevanda più diffusa ma anche controversa: il caffè ha molti pregi e difetti, quindi va scelto (e usato) secondo esigenze. Visto che la maggior parte di piantagioni di caffè sono in mano a multinazionali molto controverse sarebbe preferibile scegliere caffè del Fair Trade.

    E I BRODI?

    Cosa c’è di più rilassante e nutriente in inverno di un brodo caldo: sottovalutato o finito nel dimenticatoio, in realta un buon brodo caldo è un ottimo rimedio e molto più semplice da avere di quello che si crede: basta usare per esempio un pò di miso in acqua calda e si ottiene rapidamente una bevanda calda ottima per l’intestino.

    Non c’è che l’imbarazzo della scelta… c’è una bevanda calda per ognuno di noi dietro l’angolo!

    Trovi un capitolo chiamato Spezieria nel mio libro con tante bevande-rimedi caldi in tazza…

    Come?!? Non sai ancora del mio libro?!?
    Corri a vedere ZenKitchen 108 ricette plant-based per una cucina naturale, sana e felice QUI.

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    Il topinambur è un tubero la cui pianta è bellissima, cresce alta alta con un bellissimo fiore giallo. La sua origine è nel Nord America, ho scoperto che era coltivato dagli indiani nativi che lo coltivavano e usavano comunemente, quindi è da loro che ne abbiamo imparato indirettamente l’uso.
    Molti mi dicono di non usare il topinamebur perchè “è difficile da pulire”: in realtà non è da sbucciare, la sua pellicina esterna è edibile (non è una patata!) quindi basta lavarlo molto bene e munirsi di una spazzola per le verdure e diventa veramente semplice: va bene…è vero io inoltre chiedo quando vado a fare la spesa chiedo sempre a chi me li fornisce di scegliermi quelli un pò meno irregolari!!! =)

    Il topinambur ha un sapore che ricorda il carciofo ed è ricco di zuccheri, quindi un sapore dolciatro: il suo grande pregio è di contenere molta inulina, uno zucchero che ha una struttura complessa che non viene assimilato dall’intestino ma arriva fino al colon nutrendo il nostro microbiota (e non facendo aumentare drasticamente il picco glicemico). Arrivate nell’intestino i nostri batteri banchetterano con le fibre dell’inulina. Si è scoperta essere così preziosa perchè riesce a modulare la crescita del nostro microbiota in maniera molto positiva. Io ho provato anche a fermentarlo ed è ottimo!!!

    Quindi topinambur SI! Ha un sacco di pregi… ma dietro l’angolo si possono nascondere gonfiore e metorismo se non siamo abituati, quindi non esagerare se è la prima volta che provi i topinambur!

    Io non sono una grande appassionata di risotti .. ma amo sicuramente variare tanto, quindi capita anche il turno del risotto!
    Visto che è un periodo denso per l’uscita del mio libro (che sarà disponibile da Dicembre!!! Che bello finalmente si può dire!!! =) ) ho cucinato con il mio Cook Expert della Magimix per ridurre le operazioni e non dover essere impegnata a mescolare in cottura per ottenere un risotto morbido (tenendo conto che non uso burro, formaggio ecc. e il riso era semintegrale è fondamentale mescolare di tanto in tanto per aumentare la cremosità!). Il risultato è stato eccezionale!

    Con un tempo così uggioso come in questi giorni, quando è raro vedere qualche raggio di sole attraverso le nubi e la nebbia, un risotto che unisce topinambur, il profumo del timo e crema di nocciole rincuora e ristora!

    A seguire la ricetta semplice semplice, senza glutine, senza latticini, vegan e adatta a tutti!

    A dire il vero a furia di scrivere di topinambur mi è venuta voglia di provare a farne anche degli gnocchi… Che ne dici se fosse la prossima ricetta?

    Risotto con topinambur e crema di nocciole

    Ingredienti (per 3 persone)

    240 g riso semintegrale
    200 g topinambur
    1 scalogno
    500 ml circa di brodo vegetale
    3 cucchiai di olio evo
    50 ml circa di vino bianco
    1 cucchiaio di crema di nocciole (100%)
    q.b. timo
    q.b. sale

    Procedimento

    Lava il topinambur molto bene e spazzolalo con una spugna in fibra di cocco per eliminare le impurità e la terra.
    Taglia il topinambur a pezzetti e fallo sbollentare in acqua salata per circa 6-7 minuti. Trita i pezzi di topinambur sbollentati grossolanamente con un coltello e mettili da parte.
    Trita lo scalogno e. In un tegame versa l’olio e fai rosolare lo scalogno. Aggiungi il timo, il topinambur e successivamente il riso per farlo tostare leggermente. Aggiungi il vino bianco per bagnare il riso e fai evaporare sempre mescolando con un cucchiaio di legno.
    Aggiungi poco per volta il brodo sempre bollente e aggiusta di sale. Fai cuocere per circa 14 minuti a fuoco vivace mescolando di tanto in tando.
    A fine cottura aggiungi la crema di nocciole e servi subito.

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    Oggi scrivo di yogurt diversi dal solito: niente uso di latte vaccino, nè di soia, nemmeno il buonissimo latte di mandorla… Oggi uno “yogurt” di avena!
    Premesso che lo yogurt per definizione è un latte fermentato da alcuni microrganismi, i cosiddetti “fermenti lattici”. I fermenti lattici con la loro attività degradano il lattosio contenuto nel latte, creano dei sottoprodotti acidi e fanno coagulare il latte e lo arricchiscono di enzimi: il risultato è lo yogurt.

    Mi autoconcedo la licenza di usare il termine yogurt per questa preparazione di oggi a base di avena: si tratta di un alimento cremoso, compatto e leggermente acido per via dei fermenti presenti che può essere usato proprio come la yogurt!

    Perchè provarlo?

    Perchè è senza latte
    Perchè è senza soia
    Perchè è semplice
    Perchè è estremamente nutriente (e saziante, da non sottovalutare per uno snack/merenda!)
    Perchè è fermentato

    Come si può preparare?
    E’ semplicissimo e bastano due ingredienti: fiocchi di avena e un paio di cucchiai di un’altro yogurt da usare come starter!

    Andiamo a prepararlo!

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    Ingredienti

    40 g di fiocchi di avena mignon (rolled oat)
    160 g di acqua
    2 cucchiai di yogurt starter* (oppure fermenti lattici)
    Per guarnire: sciroppo di acero, granella di mandorle, cioccolata fondente, mirtilli..

    Procedimento

    In un contenitore unisci 120 g di acqua e i fiocchi di avena: lasciali in ammollo 10 minuti circa, si idrateranno e poi potrai frullarli con un frullatore ad immersione. Versa in un pentolino l’avena frullata e aggiungi la restante acqua quindi porta ad ebollizione per 1-2 minuti: il composta si addenserà leggermente.
    Se vuoi aromatizzare lo yogurt alla vaniglia questo è il momento giusto per aggiungerla, altrimenti salta questo step.
    Versa tutto in un barattolo di vetro, fai intiepidire e aggiungi lo starter prescelto: lascia ad incubare per 12-16 ore secondo i gusti.
    Conserva in frigorifero e guarnisci come preferisci per servirlo: personalmente qui ho alternato strati di yogurt con sciroppo di acero, gocce di cioccolato fondente e granella di mandorle.

    I suggerimenti di Jyoti
    Ami le cheesecake?Perchè non provi a farne una con lo yogurt di avena?!?

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    Dal tardo autunno in poi fino alla fine dell’inverno per me sono tanti i momenti buoni per preparare un succo di mela caldo, per esempio:
    – quando ho un desiderio smodato (altrimenti detto “smania”) di dolce;
    – quando ho voglia di un gusto dolce ma non ho voglia di un dessert;
    – quando ho bisogno di qualcosa che mi rilassi e calmi;
    – quando ho bisogno di facilitare il sonno;
    – quando semplicemente mi va un succo di mela caldo!!!

    Il succo di mela caldo ha un effetto in generale calmante, e in effetti le mele hanno una proprietà miorilassanti.
    In Austria è uso comune bere l’apfelpunsch, il punch bollente di mela e spezie (cannella, chiodi di garofano, noce moscata..): succo di mela preparato portandolo ad ebollizione con le spezie prescelte. Le spezie usate hanno proprietà antinfiammatorie…mi sembra che una trovata geniale per l’inverno oltre che ottima!
    Nella macrobiotica (per il prossimo corso vedi qui!)il succo di mela viene usato per le sue qualità energetiche “addolcenti”… non solo per i dolci, ma anche per l’umore: una sorta di balsamo naturale dell’animo: quindi se siete miei ospiti e vi offro un succo di mela caldo con cannella ci sono buone probabilità che sia mia intenzione far rilassare gli animi!!

    Proprio per la sua azione rilassante accompagnata dal sapore dolce rassicurante lo preparo quando si è sottoposti a stress eccessivo che tra le conseguenze, specie fra le donne, porta anche a disordini alimentari. Quando siamo sotto stress è facile mangiar male:
    ..prima le patatine, poi un pezzettino di cioccolata fondente, poi un avanzino del pranzo, dopo 15 minuti due biscotti e così via ad oltranza senza trovare mai ciò che ci appaga. Ecco di solito non lo si trova semplicemente perchè non esiste quel cibo.. Ed è semplice, non esiste perchè si stà chiedendo ad un cibo “colmare/calmare” qualcosa che non ha nulla a che vedere con la fame!

    In questi casi, prima di aprire confezioni, finire barattoli e scartare barrette, provo a fermarti 5 minuti per preparare un succo di mela caldo e mi ritaglio 2 minuti per sorseggiarlo con calma: di solito non me ne pento mai!
    E’ semplicissimo, ecco come prepararlo.

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    Succo di mela caldo speziato
    Succo di mela caldo con spezie

    Ingredienti
    Succo di mela limpido
    Specie a piacere (Cannella, chiodi di garofano, pimento, noce moscata, zenzero..)
    Acqua
    Procedimento
    In un pentolino unisci del succo di mela e dell’acqua. La percentuale succo di mela/acqua può variare in base ai gusti personali: 50% succo di mela e 50% acqua per chi ama una bevanda moderatamente dolce, invece aumentare il succo di mela se avete bisogno di un gusto un pò più dolce. Trova le tue proporzioni anche perchè il succo di mele può cambiare come grado di dolcezza.
    Porta ad ebollizione aggiungendo le spezie: per una tazza io uso 2-3 chiodi di garofano e altrettanti di pimento pestati, 1 cucchiaino di cannella in polvere e una grattugiata di noce moscata. Le spezie pestate grossolanamente le aggiungo all’inizio e faccio bollire insieme per qualche minuto, mentre le spezie in polvere le aggiunto a fuoco spento alla fine.
    Filtra e versa in tazza.

    I consigli di Jyoti
    Il succo di mela è pur sempre ricco di zuccheri: non ti consiglio di usarlo frequentemente puro al 100% ( se non per dolcificare) nè di usarlo quotidianamente. Come per tutte le cose bisogna trovare un giusto mezzo.

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    Ho appena finito di tenere un corso sulla panificazione con la pasta madre in cui i partecipanti si sono completamente immersi nell’atmosfera “piena di fermento” di batteri e lieviti selvaggi, farine e impasti.. Tutti erano così pieni di domande ed erano così tante le cose da dire e impastare che non abbiamo avuto modo di accennare a come usare la pasta madre anche per fare qualche dolce.

    Così ho pensato di rimanere in tema con il periodo, ci avviamo verso il carnevale e i dolci fritti riempiono le vetrine.. e la nostra pancia!!!
    Ho pensato a delle frittelle integrali con uvetta e mele, fatte lievitare con pasta madre. L’impasto è dolcificato pochissimo con dello sciroppo di acero: per chi ama un grado di dolcezza maggiore consiglio di servirle con del malto, uno sciroppo dolce a piacimento oppure con una spolverata di zucchero mascobado macinato finissimo.

    Professionisti e neofiti della pasta madre provatele: sia per il gusto di farle lievitare naturalmente sia per la ricetta ben equilibrata! Ma soprattutto cari panificatori di sabato scorso, questa ricetta è apposta per voi per farvi esercitare!!! =)

    In particolare ai neofiti di pasta madre consiglio di non demordere: può sembrare impegnativo ai rimi tentativi ma con il tempo vedrete grandi progressi … e che soddisfazione dare forma ai vostri pani!!!

    Vi lascio alla ricetta dopo avervi ricordato l’avvio a Febbraio di un bellissimo corso base di cucina macrobiotica a Mantova: insomma il buono, il bello e il sano finalmente insieme!!!

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    Invece se volessi assaggiare dal #vivo, partecipa al prossimo #evento!

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    Ingredienti

    200 g di farina di tipo 2
    50 g di pasta madre rinfrescata
    40 g di sciroppo di acero
    150 ml circa di latte di avena/riso
    1 tazza di uvetta
    1 mela
    la scorza grattugiata di 1 limone
    cannella
    pizzico di sale

    Olio per frittura

    Procedimento
    In una terrina abbastanza capiente mescolare bene la farina con il latte di avena tiepido, lo sciroppo di acero, il sale e la pasta madre.
    Tagliare la mela a cubetti e ricoprirla di cannella in polvere. Aggiungere all’impasta la mela, l’uvetta e la scorza di limone e amalgamare molto bene tutti gli ingredienti. L’impasto deve essere fluido (come per preparare le frittelle appunto) quindi se troppo asciutto aggiungere del latte vegetale.
    Lasciare riposare ben coperto a temperatura ambiente per circa 5-6 ore: l’impasto è pronto quando avrà raddoppiato il suo volume.
    Cuocere le frittelle versando cucchiaiate di impasto nell’olio bollente e friggere ad immersione.
    Asciugale con molta carta assorbente e consumale preferibilmente calde- tiepide.

    I consigli di Jyoti
    – L’uvetta puoi renderla più profumata o aromatica ammollandola in precedenza: in del succo di arancia per una versione adatta anche ai bimbi, oppure in un pò di liquore (o vino liquoroso) profumato di tuo gradimento.
    – Aumenta fino ad 80 g la pasta madre se vuoi ridurre i tempi di lievitazione. Ricorda anche che i tempi variano in base alla temperatura dell’ambiente.
    – Se non hai ancora l’occhio con la crescita degli impasti usa una terrina di vetro e segna il livello dell’impasto alla partenza e controlla più spesso quanto cresce.

    Nella stagione invernale, quando assaggio un dolce con le mele tiepido, mi viene subito da pensare che ci si possa finalmente riappacificare con tutto e che ad ogni cosa c’è rimedio…
    Magia delle mele al forno o dei dolci?!?
    Le mele tra i frutti sono quelle che danno un benefici al sistema nervoso grazie alla presenza di vitamina B1, che combatte in generale il nervosismo. Se sono cotte, le mele sono un ottimo rimedio contro la stipsi (crude sono da considerarsi leggermente astrigenti, ma dipende dal molto anche dal tipo di mela). Già questi benefici possono fare tornare il buonumore a tanti!!!
    Le torte di mele hanno spesso un abbinamento antistress vincente che è dato da “mele & cannella“: la cannella è una spezia che induce anch’essa rilassamento. Inoltre sia la mela che la cannella stabilizzano gli zuccheri nel sangue. E’ ormai risaputo che gli sbalzi glicemici possono alterare l’umore: quando siamo affamati e a stomaco vuoto quanto siamo irascibili?!?

    Allora mi sembra che uno strudel alle mele possa essere spesso una buona idea! Soprattutto se la ricetta è come questa senza zuccheri raffinati aggiunti.
    Lo strudel di mele è una ricetta semplice e pratica, che di solito piace a tutti.

    Se ti va, puoi anche accompagnare allo strudel di mele una salsa a base di sola frutta o composta oppure un pò di sciroppo di acero..

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    Strudel di mele senza zucchero

    Ingredienti per l’impasto

    80 g di farina di farro integrale

    80 g di farina di farro bianca

    80 ml di succo di mela

    1 cucchiaio di olio evo

    1 cucchiaino di aceto di mele

    Scorza grattugiata di limone

    Pizzico di sale

    Ingredienti per il ripieno

    2 mele

    60 g di uvetta

    50 g di frutta secca tritata grossolanamente (noci-mandorle-nocciole)

    2 cucchiai di pan grattato di farro

    Cannella a piacere

    Procedimento

    Mescolare in una terrina gli ingredienti per la pasta: farine, scorza di limone, sale e aggiungere i liquidi ben mescolati insieme. Impastare bene e far riposare per 15-30 minuti.

    Nel frattempo tagliare le mele a cubetti, mescolarli con l’uvetta, la frutta secca tritata, i due cucchiai di pan grattato e la cannella. Se disponbile è ottima anche della scorza di arancia.

    Stendere la pasta in un rettangolo di spessore sottile e disporre il ripieno. Chiudere lo strudel e infornare a 180°C per 25 minuti circa.                                                                            

     Pensavo di parlarvi di un insalata che è deliziosa, semplice e splendida per utilizzare la frutta secca che gira per casa durante le feste natalizie.. Un post fresco e veloce insomma..     Invece nell’accingermi a scrivere un post sul mio sito dopo quasi un mese ho appena scoperto che è arrivato il fatidico momento in cui wordpress ha cambiato tutte le sue impostazioni di scrittura… ci impiegherò un pò ad abituarmi quindi non so bene quando sarà pronto questo post…speriamo prima di Natale!!!  =) 

    Torno alla nostra insalata, mi sono ispirata ad un piatto ammirato in un libro di ricette israeliane alcuni mesi fa, che mi è tornata in mente in questo periodo perchè è quello in cui i datteri si trovano in quasi tutte le case. Ho scelto la valeriana per questa insalata dopo il racconto di Serena, contadina appassionata dell’azienda Cencio Molle di Mantova:  queste foglioline dall’aspetto così delicato in inverno crescono molto bene, soprattutto dopo una gelata che acquistare alle foglie dolcezza e diventare più croccanti! La valeriana aiuta il fegato e le sue funzioni depurative.

     

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    Insalata di valeriana, datteri e mandorle

    Ingredienti
    30-40 g foglie fresche di valeriana
    1/2 cipolla rossa piccola (oppure 1/4 di una grande)
    3-4 datteri
    una manciata abbondante di mandorle
    pane tipo chapati o pita (anche il pane carasau può andar bene)
    1 cucchiaio di aceto di melograno
    1 cucchiaio di olio evo
    sumac
    sale, peperoncino (facoltativo)

    Procedimento
    Tagliare la cipolla a fettine finissime, unirla ai datteri snocciolati e tagliati e mescolarli insieme in una ciotolina insieme all’aceto di melograno. Far marinare per circa 30 minuti. 
    Lavare la valeriana e disporla in una terrina. Tostare in padella le mandorle e il pane tagliato a triangolini: sul finire della tostatura aggiungere l’olio evo, il sumac, il peperoncino e il sale: amalgamare bene e spegnere il fuoco. 
    Aggiungere all’insalata la cipolle con i datteri marinati insieme alle mandorle con il pane. Enjoy!

    I consigli di Jyoti
    Prova a sostituire potrebbero essere sostituiti anche da delle ottime albicocche disidratate per rendere la ricetta più “nostrana”!
    L’aceto di melograno può essere sostituito dall’aceto di mele.