Domenica scorsa sono stata alla Fair Trade Week a Milano e tra le vari produttori ho conosciuto l’azienda Santacandita della Puglia i quali mi hanno raccontato della loro produzione di grano khorasan italiano, quindi libero da qualsiasi marchio e prodotto in Italia e non ad oltre 6000 km da qui.
Libero il grano dovrebbe esserlo per natura…ma oggi non sempre sembra essere così!
Questa è una ricetta estiva, rifacimento di un piatto povero (la pasta ammollicata era un piatto dalle umili origini, per chi non ha aveva altro in caso se non la mollica di pane) che con qualche piccolo accorgimento diventa un piatto ricercato. Ho usato gli spaghetti semintegrali di khorasan che hanno veramente dato il meglio di sè.
Il khorasan è un grano antico, Triticum Turanicum. Anche il kamut è un grano antico, la stessa specie.
Il khorasan è un nome libero, usato molto spesso per esempio per identificare anche grani italiani. Il kamut è un marchio: indica esclusivamente un grano khorasan (sempre il nostro T. Turanicum ) che viene coltivato solo negli Stati Uniti e in Canada. La multinazionale che ha il marchio Kamut fece i suoi esperimenti di coltivazione anche in Europa ma il risultato non fu soddisfacente (forse rese un pò più basse?!?). Provarono addirirttura nel loro paese di origine, ma non piacque nemmeno quel risultato. Così il kamut viene importato in tutto il mondo, Italia compresa che sembra essere il apese con la maggiore importazione (o che ha abboccato meglio a questa esperta azione di marketing).
Il Kamut non è quindi a km zero, per quanto sia biologico l’impatto ambientale è notevole, e soprattutto surreale soluzione visto che noi stessi lo produciamo fra i nostri grani antichi, semplicemente gli agricoltori “non possono” chiamarlo con quel nome per non caricarsi del dazio del famoso marchio statunitense.
Un aspetto interessante dal punto di vista nutrizionale invece è che potrebbe essere più digeribile il nostrano khorasan rispetto alla stessa specie ma cresciuta in Canada e USA (il kamut): questo grano è originario del bacino del Mediterraneo, ma trapiantato successivamente in Canada e USA, quindi in condizioni climatiche e di terreno molte diverse dalle originarie, il chè può comportare un cambiamento del suo patrimonio genetico poichè la pianta si deve adattare alle nuove condizioni. Queste però sono solo ipotesi tutte da verificare.
Finalmente la ricetta, con una magnifica pasta di un italianissimo khorasan!!!
Ingredienti (per 2 persone)
150 g di spagnetti semintegrali di khorasan
2 zucchine a botte (ma anche di altro tipo va benissimo)
3 cucchiai di pan grattato
1 manciata di capperi dissalati
1 manciata abbondante di pistacchi
1 spicchio di aglio
1/2 cipolla
150 g di passata di pomodoro
origano e alcune foglie di basilico
olio evo
sale
Procedimento
Lavare e tagliare le zucchine in fette molto sottili, disporle su una pirofila, anche in più strati e salandole leggermente in modo che perdano un pò di acqua di vegetazione. Successivamente (basteranno 20-30 minuti) mettere le zucchine in forno in una placca con carta forno e con un pò di olio e far cuocere per 15 minuti circa 170°C.
Tostare i pistacchi leggermente e tritarli in modo grossolano e metterli da parte.
Mescolare il pan grattato con i capperi e farlo tostare in una padella con un cucchiaino di olio evo per alcuni minuti. Togliere dal fuoco e tritare tutto insieme.
In un tegamino far cuocere la cipolla con l’aglio in poca acqua e successivamente aggiungere la passata di pomodoro. Aggiustare di sale. Frullare tutto insieme a delle foglie di basilico.
Nel frattempo far cuocere la pasta al dente in abbondante acqua salata, scolarla e insaporirla in una padella in cui si sarà aggiunto dell’olio evo e le zucchine. Mescolando aggiungere il pan grattato e i pistacchi.
In ogni piatto versare alcuni cucchiai di salsa pomodoro in modo da fare una coulisse e sopra disporre la pasta.
Enjoy! :)
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